L’AUTORITÀ GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
NELLA SUA ADUNANZA del 13 aprile 2016;
SENTITO il Relatore Dottoressa Gabriella Muscolo;
VISTA la legge 10 ottobre 1990, n. 287;
VISTA la comunicazione delle società RTI – Reti Televisive Italiane S.p.A.,
pervenuta in data 20 ottobre 2015 e successivamente integrata in data 23
ottobre 2015;
VISTA la richiesta di informazioni, inviata in data 18 novembre 2015, con
conseguente interruzione dei termini ai sensi dell’articolo 5, comma 3, del
D.P.R. 30 aprile 1998, n. 217;
VISTE le informazioni aggiuntive inviate dalle società RTI – Reti Televisive
Italiane S.p.A. pervenute in data 2 dicembre 2015;
VISTA la reiterata richiesta di informazioni, inviata in data 22 dicembre
2015, con conseguente interruzione dei termini ai sensi dell’articolo 5,
comma 3, del D.P.R. 30 aprile 1998, n. 217;
VISTE le informazioni aggiuntive inviate dalle società RTI – Reti Televisive
Italiane S.p.A. pervenute in data 19 gennaio 2016;
VISTA la propria delibera del 10 febbraio 2016 con la quale ha avviato, ai
sensi dell’articolo 16, comma 4, della legge n. 287/90, il procedimento nei
confronti di RTI – Reti Televisive Italiane S.p.A. e di Gruppo Finelco
S.p.A.;
VISTE le richieste di partecipazione al procedimento presentate da Radio
Dimensione Suono S.p.A. e Gruppo Editoriale L’Espresso S.p.A. in data 19
febbraio 2016;
VISTA la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie trasmessa alle Parti in
data 4 marzo 2016;
VISTE le memorie conclusive presentate da RTI – Reti Televisive Italiane
S.p.A., Radio Dimensione Suono S.p.A. e Gruppo Editoriale L’Espresso
S.p.A.;
SENTITI in audizione finale, in data 16 marzo 2016, i rappresentanti delle
società RTI – Reti Televisive Italiane S.p.A. e Gruppo Editoriale L’Espresso
S.p.A.;
VISTO il parere dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni
pervenuto in data 11 aprile 2016;
VISTI gli atti del procedimento e la documentazione acquisita nel corso
dell’istruttoria;
CONSIDERATO quanto segue:
I. LE PARTI
1.
R.T.I. – Reti Televisive Italiane S.p.A. (nel seguito, “RTI”) è una
società controllata da Mediaset S.p.A. (“Mediaset”) che ne detiene
interamente il capitale. Il gruppo Mediaset è attivo (i) nella realizzazione,
manutenzione e gestione delle reti televisive, disponendo di 5 multiplex
nazionali, (ii) nella produzione e gestione di contenuti televisivi, (iii) nella
diffusione di contenuti televisivi in modalità free e pay, (iv) nella raccolta
pubblicitaria e (v) nella distribuzione cinematografica. L’azionista di
controllo di Mediaset S.p.A. è Finanziaria d’Investimento Fininvest S.p.A.
(“Fininvest”), la quale rappresenta la holding di riferimento a cui fanno capo
un gruppo di imprese attive prevalentemente nei settori dell’editoria, del
cinema, della raccolta pubblicitaria e della televisione commerciale.
2
2.
Il 30 settembre 2015, il gruppo Mediaset ha altresì acquisito, mediante
un’operazione interna al gruppo Fininvest di cui Mediaset fa parte, il
controllo di Monradio S.r.l. (“Monradio”), società che esercisce il servizio di
radiodiffusione sonora a carattere commerciale (Radio 101) e che dispone di
un canale televisivo (R101TV). Il ricavo consolidato del gruppo Mediaset
nel 20151 è pari a 3,41 miliardi di euro, di cui [3–4] 2 realizzati all’interno
dell’Unione Europea e [2–3] realizzati in Italia.
3.
Il Gruppo Finelco S.p.A. (nel seguito, “Finelco”) è attivo nei campi
dell’ideazione, realizzazione, produzione e trasmissione di programmi
radiofonici, nonché nella commercializzazione di spazi pubblicitari. Finelco
è titolare della concessione esclusiva della vendita della pubblicità nazionale
delle tre emittenti radiofoniche controllate Virgin Radio Italy S.p.A. (Virgin
Radio), Radio Studio 105 S.r.l. (Radio 105) e RMC Italia S.r.l. (RMC o
Radio Montecarlo) in tecnica analogica e digitale terrestre. Finelco è altresì
attiva nell’offerta di contenuti su Internet e dispone di due autorizzazioni per
la trasmissione di altrettanti canali televisivi in tecnica digitale terrestre,
disponendo delle numerazioni LCN3 157 e 257. I ricavi complessivi di
Finelco, interamente realizzati in Italia, ammontano a 81,6 milioni di euro
nel 2014.
II. I TERZI INTERVENIENTI
4.
In data 19 febbraio 2016, sono pervenute due istanze di partecipazione
al procedimento da parte delle società Radio Dimensione Suono S.p.A.
(“RDS”) e Gruppo Editoriale L’Espresso S.p.A. (“L’Espresso”),
congiuntamente “Terzi Intervenienti”. Le suddette istanze sono state accolte
in data 22 febbraio 2016.
5.
RDS è una società operante nel settore dell’emittenza radiofonica, in
cui esercisce l’omonima radio nazionale. Secondo i dati RadioMonitor
20154, RDS è la seconda radio nazionale per numero di ascoltatori. RDS
raccoglie la propria pubblicità radiofonica mediante la concessionaria interna
al gruppo, di nome Advertising S.r.l..
1 Fonte: Bilancio consolidato del gruppo Mediaset, anno 2015.
2 Nella presente versione alcuni dati sono omessi, in quanto si sono ritenuti sussistenti elementi di
riservatezza o di segretezza delle informazioni.
3 LCN ( logical channel number) è una funzione che consente di assegnare automaticamente a ogni servizio
televisivo ricevuto una posizione predefinita all’interno della lista dei canali televisivi.
4 Cfr. doc. 50, all. 2.
3
6.
L’Espresso è un gruppo editoriale presente in diversi settori della
comunicazione, quali la stampa quotidiana e periodica, radio, Internet,
televisione e raccolta pubblicitaria. L’Espresso trasmette, mediante Elemedia
S.p.A., tre emittenti radiofoniche nazionali (Radio Deejay, Radio Capital e
M2O). La concessionaria del gruppo L’Espresso, A. Manzoni & C S.p.A.,
effettua la raccolta pubblicitaria radiofonica sia per le radio del gruppo che
per radio terze.
III. DESCRIZIONE DELL’OPERAZIONE
7.
L’operazione in esame consiste nell’acquisto delle azioni di Finelco
detenute da RCS MediaGroup S.p.A. (“RCS”) da parte di Unibas Sgps Lda
(“Unibas”), che, in qualità di socio di Finelco con il 32,53% delle azioni, ha
esercitato il diritto di prelazione sulle azioni detenute da RCS.
Successivamente, il gruppo Fininvest, per il tramite di RTI, acquisirà il
controllo indiretto di Finelco, mediante: (i) la partecipazione all’aumento del
capitale della società RB1 S.p.A. con sottoscrizione di azioni ordinarie (19%
del capitale sociale) e di azioni senza diritto di voto convertibili (50% del
capitale sociale) e (ii) la successiva conversione delle suddette azioni in
ordinarie.
8.
Ad esito della conversione, RTI deterrà il 69% di RB1 S.p.A., che
attualmente detiene il controllo di Finelco per il tramite della società Unibas
Sgps Lda. Pertanto, con l’operazione in esame, RTI deterrà il controllo
esclusivo di Finelco.
IV. QUALIFICAZIONE DELL’OPERAZIONE
9.
L’operazione comunicata, avendo ad oggetto il passaggio di controllo
di un’impresa, si qualifica come concentrazione ai sensi dell’articolo 5,
comma 1, lettera b) della legge n. 287/90. Essa rientra nell’ambito di
applicazione della legge n. 287/90, non ricorrendo le condizioni di cui
all’articolo 1 del Regolamento CE n. 139/04, ed è soggetta all’obbligo di
comunicazione preventiva disposto dall’articolo 16, comma 1, della stessa
legge, in quanto sono soddisfatte entrambe le condizioni di cui all’articolo 16
sopra richiamato.
4
V. L’ATTIVITÀ ISTRUTTORIA
10. In data 10 febbraio 2016, l’Autorità ha avviato, ai sensi dell’articolo
16, comma 4, della legge n. 287/90, l’istruttoria nei confronti di RTI – Reti
Televisive Italiane S.p.A. e Gruppo Finelco S.p.A., ritenendo che la presente
operazione potesse essere suscettibile di determinare la costituzione o il
rafforzamento di una posizione dominante nel mercato della raccolta
pubblicitaria su mezzo radiofonico, tale da eliminare o ridurre in modo
sostanziale e durevole la concorrenza nel suddetto mercato.
11. Nel corso del procedimento istruttorio sono stati auditi diversi soggetti
operanti nel mercato, vale a dire RTI, il gruppo L’Espresso, le società RDS,
RTL 102,5 Hit Radio S.r.l. (“RTL”), ZenithOptimedia Group S.r.l.
(“Zenith”), Radio Kiss Kiss S.r.l. (“Radio Kiss Kiss”) e l’Associazione
Aziende di Comunicazione (“Assocom”). Inoltre, nelle date 18 e 25
novembre 2015, 29 gennaio 2016 e 23 febbraio 2016, sono state inviate
richieste di informazioni destinate all’Autorità per le Garanzie nelle
Comunicazioni (AGCom), alle Parti del procedimento e ai principali
operatori nazionali del settore radiofonico.
12. In data 2 marzo 2016, l’Autorità, verificati i profili relativi alla
fondatezza delle risultanze, ha autorizzato l’invio della Comunicazione delle
Risultanze Istruttorie, trasmessa alle Parti e ai Terzi Intervenienti in data 4
marzo 2016.
13. In data 10 marzo 2016, sono pervenute le memorie finali di Gruppo
L’Espresso e in data 11 marzo 2016 sono pervenute le memorie finali
presentate da RTI e RDS. Infine, in data 16 marzo 2016, si è svolta
l’Audizione finale, nella quale sono stati sentiti i rappresentanti di RTI e di
L’Espresso.
VI. I MERCATI RILEVANTI
VI.I I mercati interessati dall’operazione di concentrazione in esame
14. Come osservato nel provvedimento di avvio dell’istruttoria in oggetto,
l’operazione in esame interessa una pluralità di mercati nei settori televisivo,
radiofonico e di Internet, in cui Fininvest e Finelco operano. In particolare,
sono stati individuati i seguenti mercati rilevanti interessati dall’operazione:
i. il mercato della televisione gratuita e il connesso mercato della raccolta
5
pubblicitaria su mezzo televisivo;
ii. il mercato delle infrastrutture per la radiodiffusione sonora;
iii. il mercato della trasmissione via etere del segnale radiofonico;
iv. il mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico;
v. il mercato della raccolta pubblicitaria on-line.
15. Secondo quanto indicato nella Comunicazione delle Risultanze
Istruttorie, l’operazione in esame è idonea a costituire una posizione
dominante tale da eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la
concorrenza nel mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico in
ambito nazionale, sia in ragione della sovrapposizione di tipo orizzontale tra
il gruppo Finelco e il gruppo Fininvest, sia per gli effetti conglomerali
dell’operazione, collegati alla posizione detenuta dal gruppo Fininvest nel
mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo.
16. Il mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo è un
mercato a due versanti dove, da un lato, i fornitori di servizi media
competono per ottenere il seguito del pubblico e, dall’altro, cedono spazi
pubblicitari agli inserzionisti. Secondo consolidati orientamenti, il mercato
della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo5 è tradizionalmente distinto
dal mercato della pay-tv. La dimensione geografica del suddetto mercato è
nazionale, in considerazione del regime normativo, delle barriere
linguistiche, nonché di fattori culturali. È peraltro possibile distinguere anche
un ambito locale rispetto a quello nazionale, in base alle caratteristiche della
domanda di inserzioni.
17. Nel mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo in ambito
nazionale, la quota di mercato detenuta dal gruppo Fininvest è pari al [50-
55%] nel 2014, mentre il secondo concorrente, Rai, detiene una quota di
mercato del [20-25%].
VI.II Il mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico in
ambito nazionale
18. Il mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico, secondo i
5 Cfr. provv. n. 24206, A418C – Procedure selettive Lega Calcio 2010/11 e 2011/12; provv. n. 23112 del
14 dicembre 2011, A422 – Sky Italia/Auditel e provv. n. 9142; C4158 – Seat Pagine Gialle/Cecchi Gori Communications, provv. n. 15632 del 28 giugno 2006, A362 − Diritti Calcistici e le decisioni della Commissione europea nei casi: COMP/M.5121 – NewsCorp/Premiere del 25 giugno 2008; COMP/M.4504
– SFR/Télé2 France del 18 luglio 2007; COMP/M.4204 – Cinven/UPC France del 13 luglio 2006;
COMP/M.3411 – UGC/Noos del 17 maggio 2004; e COMP/M.2876 – NewsCorp/Telepiù del 13 luglio
2003.
6
consolidati orientamenti dell’Autorità6, è definito dal punto di vista
merceologico come la vendita agli inserzionisti di spazi pubblicitari su
emittenti radiofoniche. Esso rappresenta un tipico esempio di mercato a due
versanti, tramite il quale gli inserzionisti pubblicitari raggiungono gli utenti-
ascoltatori radiofonici.
19. Dal punto di vista geografico, è possibile distinguere anche un ambito
locale rispetto a quello nazionale. Ai sensi dell’articolo 38, comma 10, del
D.Lgs. 31 luglio 2005, n. 177, recante il Testo unico dei servizi media
audiovisivi (TUSMAR), la pubblicità locale è riservata alle emittenti
operanti in ambito locale. Al contrario, le emittenti radiofoniche locali
operano in parte nel mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo
radiofonico in ambito nazionale. Secondo i dati forniti da AGCom7, nel 2014
i ricavi totali nel mercato della raccolta pubblicitaria radiofonica sono pari a
324.389.598 euro in ambito nazionale e 126.535.921 euro in ambito locale.
20. Nel mercato in esame, gli editori radiofonici si affidano alle
concessionarie pubblicitarie per effettuare la raccolta. Nel mercato
prevalgono due modelli di business. Nel primo di questi, le emittenti
radiofoniche si affidano alle concessionarie interne al gruppo, con una logica
di tipo captive. Questo modello riguarda principalmente gli editori
radiofonici nazionali più grandi o facenti parte di gruppi societari operanti in
diversi settori media. Nella seconda tipologia di modello, riscontrabile nei
casi di editori radiofonici nazionali di più modesta dimensione o di emittenti
radiofoniche locali, gli editori radiofonici affidano la propria raccolta
pubblicitaria a soggetti terzi8. Nella Tabella seguente sono indicate le
emittenti radiofoniche nazionali e le relative concessionarie.
6 Cfr. provv. n. 25359 del 10 marzo 2015, C11987 – EI Towers/Rai Way. Si veda, ex multis, provv. 23460
del 28 marzo 2012, C11485 – Elemedia/Impianto di radiodiffusione di Black Lemin (Arzignano) e provv.
16980 del 21 giugno 2007, C8507 – RCS MediaGroup/Gruppo Finelco.
7 Cfr. doc. 10.
8 Cfr. docc. 11, 13, 14.
7
Tabella 1 – Radio nazionali e relative concessionarie9
Gruppo Editoriale
Emittente radiofonica
Concessionaria pubblicitaria
Radio 105
Gruppo Finelco S.p.A.
RMC Radio Montecarlo10
Gruppo Finelco S.p.A.
Virgin Radio
RTI S.p.A.
Radio 101
Mediamond S.p.A.
(gruppo Fininvest)
Radio Orbital11
(gruppo Fininvest)
Radio Italia S.p.A.
Radio Italia (RISMI)
Mediamond S.p.A.
Radio Kiss Kiss S.r.l.
Radio Kiss Kiss
(gruppo Fininvest)
Radio Deejay
Gruppo Editoriale
A. Manzoni & C S.p.A.
M2O
L’Espresso S.p.A.
(gruppo L’Espresso)
Radio Capital
Open Space Pubblicità S.r.l. (RTL
RTL 102,5 Hit Radio S.r.l.
RTL 102,5
102,5 Hit Radio S.r.l.)
Radio Dimensione Suono
Advertising S.r.l. (Radio
RDS
S.p.A.
Dimensione Suono S.p.A.)
Isoradio
Rai Radiotelevisione
Rai Radio 1
Rai Pubblicità S.p.A.
Italiana S.p.A.
Rai Radio 2
Rai Radio 3
Il Sole 24 Ore S.p.A.
Radio 24
Il Sole 24 Ore S.p.A.
21. Tra gli operatori locali che effettuano raccolta pubblicitaria nazionale
si ritrovano Radio Subasio S.r.l., Radio Norba S.r.l. e Radio Aut S.r.l.
(“Radio Suby”), che affidano la raccolta pubblicitaria al gruppo Fininvest12 e
CNR S.r.l., una syndication 13 radiofonica che unisce svariate emittenti
radiofoniche locali, che affida la propria raccolta pubblicitaria al gruppo
l’Espresso14. Per quanto riguarda gli operatori locali, si rileva la presenza di
alcune radio locali di notevole dimensione, c.d. super-areali o super-station,
che sono in grado di raggiungere un numero notevole di ascoltatori, quasi al
9 Cfr. docc. 11, 13, 14. Si veda, inoltre, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni , Indagine conoscitiva
sul settore della raccolta pubblicitaria, Delibera n. 551/12/CONS, allegato A.
10 La società RMC Italia S.r.l. ha ricevuto nel febbraio 2015 la determina, da parte del Ministero dello
Sviluppo Economico, per l’equiparazione tra l’autorizzazione alla ripetizione del segnale estero rilasciata
alla società stessa nel febbraio del 1994 e le concessioni radiofoniche nazionali, con la conseguente
cessazione dell’obbligo di ripetizione dei programmi esteri e il riconoscimento del diritto alla produzione e
diffusione di programmi radiofonici propri. Cfr. doc. 1, all. f.4.6, Bilancio 2014 Gruppo Finelco S.p.A., pag.
10.
11 Attualmente la radio trasmette in frequenze analogiche e digitali ma non è attiva nella raccolta
pubblicitaria.
12 Cfr. doc. 11. In precedenza, il gruppo Fininvest raccoglieva la pubblicità per la società con MediaHit
S.r.l. (“Radio Sportiva” e “Radio Sportiva 1”), il contratto di concessione pubblicitaria, stipulato con
scadenza in data 31 dicembre 2015, è stato rescisso anticipatamente dall’emittente radiofonica in data 31
dicembre 2014 (cfr. doc. 59).
13 Il termine syndication indica la diffusione di programmi radiotelevisivi nazionali mediante una rete di
emittenti locali affiliate.
14 Cfr. docc. 11, 14.
8
pari di radio nazionali, in aree molto vaste del territorio italiano15. Tra queste
si annoverano Radio Subasio e Radio Norba.
VI.III Le caratteristiche del mercato della pubblicità nazionale su mezzo
radiofonico
22. In merito alle caratteristiche del mezzo radiofonico, si rileva che la
radio presenta contenuti esclusivamente audio adatti alla fruizione in
mobilità. Per tale motivo i picchi di ascolto si concentrano nelle fasce orarie
del c.d. drive time (7-10 e 16-21)16. La radio raggiunge circa 34,9 milioni di
utenti (I semestre 2015), pari al 66% della popolazione, ponendosi al di sotto
della televisione (76% della popolazione). Tuttavia, per alcuni segmenti della
popolazione il mezzo radiofonico ha una maggiore diffusione rispetto alla
televisione. In particolare, nella fascia di età compresa tra 15 e 44 anni, la
radio raggiunge il 50% della popolazione contro il 35% della televisione.
Inoltre, considerando la popolazione con età inferiore ai 54 anni, la radio
raggiunge il 70% della popolazione contro il 55% della televisione17.
23. Secondo Assocom18, la radio, rispetto alla tv, è un mezzo molto più
veloce per quanto riguarda la predisposizione della campagna pubblicitaria e
con costi di produzione più contenuti, che assicura al contempo “buoni livelli
di frequenza e di targetizzazione […]. Dal punto di vista dei consumi, la
radio non ha eventi (quali potrebbero essere gli eventi calcistici per la tv) e
si configura come un mezzo i cui ascoltatori sono stabili e “fedeli”. Ogni
emittente radiofonica si distingue per il target geografico, demografico e per
lo stile musicale/del brand. Inoltre, la radio è un mezzo utilizzato
principalmente per il consumo in auto (ed è per questo che molte campagne
pubblicitarie riguardano prodotti automobilistici) negli spostamenti
giornalieri” 19. Oltre a ciò, la radio permette una frequenza (numero di volte
in cui un ascoltatore viene a contatto con il messaggio pubblicitario)
maggiore rispetto alla tv e all’editoria.
24. Le tipologie di fruizione del mezzo radiofonico e le caratteristiche
demografiche dei suoi ascoltatori distinguono la radio da altri media ma, al
contempo, rendono la pianificazione pubblicitaria su mezzo radiofonico
complementare a quella di altri media. La radio, infatti, permette il
15 Cfr. docc. 45, 50, 54.
16 Cfr. docc. 45, 50, 54. Si veda, inoltre, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni , Indagine conoscitiva
sul settore della raccolta pubblicitaria, Delibera n. 551/12/CONS, allegato A.
17 Cfr. doc. 14, all. 8-bis.
18 Cfr. doc. 45.
19 Cit. doc. 45.
9
“‘completamento’ di segmenti di ascoltatori non raggiunti dal mezzo
televisivo. Gli inserzionisti su mezzo radio che utilizzano contestualmente il
mezzo televisivo rappresentano l’82% dei ricavi totali del mercato
radiofonico”20. Inoltre, la radio si presta all’utilizzo congiunto con altri
mezzi, quali ad esempio il web, poiché non presenta caratteristiche di rivalità
rispetto a questi ultimi, vale a dire i consumatori possono fruire
contemporaneamente il mezzo radiofonico con altri mezzi quali Internet,
periodici e quotidiani.
25. Nello specifico, utilizzando un’analisi del numero di clienti, l’utilizzo
congiunto tra radio e televisione rappresenta il 52% del numero di clienti
delle radio, il medesimo numero riguarda l’utilizzo congiunto tra radio e
quotidiani, mentre l’associazione tra radio e magazine rappresenta il 56% del
numero di clienti delle radio21. Andando ad analizzare i medesimi dati per
valore, come mostrato in precedenza, gli inserzionisti su mezzo radio che
utilizzano contestualmente il mezzo televisivo rappresentano l’82% dei
ricavi totali del mercato radiofonico22. Inoltre, considerando l’affinità tra il
mezzo televisivo e gli altri media in termini di pianificazione pubblicitaria,
l’analisi delle inserzioni in volume e in ricavi mostrano che la televisione ha
una maggiore incidenza sul mezzo radiofonico che su altri mezzi. In
particolare, la combinazione tv e quotidiani rappresenta il 14% del numero e
il 53% del valore delle inserzioni dei quotidiani; la combinazione tv e
periodici rappresenta il 13% del numero e il 45% del valore delle inserzioni
dei quotidiani; la combinazione tv e radio rappresenta il 52% del numero e
l’82% del valore delle inserzioni dei quotidiani23. Infine, anche un’analisi per
singolo prodotto, e non per cliente, mostra che il 55% delle pianificazioni di
una singola marca è fatta utilizzando congiuntamente il mezzo televisivo e il
mezzo radiofonico24.
26. Nel mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico è
possibile distinguere diversi soggetti che vi operano. Dal punto di vista
dell’offerta, come visto pocanzi, le emittenti radiofoniche si affidano alle
concessionarie pubblicitarie, sia interne al proprio gruppo societario che
20 Cit. doc. 54.
21 Cfr. doc. 97, Tab. IV.1
22 Cfr. doc. 97, Tab. IV.2. I dati forniti da RTI relativamente all’utilizzo congiunto tra diversi media
utilizzando il valore dei ricavi riguardano esclusivamente la combinazione radio e tv, quotidiani e tv,
periodici e tv (Tabella IV.2). Al contrario, i dati relativi al numero di clienti sono stati forniti per tutte le
combinazioni mediali (Tabella IV.1).
23 Cfr. doc. 97, Tabelle IV.1 e IV.2.
24 Cfr. doc. 97. Sul punto, si deve osservare che l’analisi per singola marca non coglie appieno gli incentivi
delle imprese multiprodotto ad utilizzare congiuntamente diversi media, poiché non considerano le
economie di scopo derivanti da una pianificazione che coinvolge più prodotti dello stesso cliente.
10
terze, per effettuare la raccolta pubblicitaria. Dal lato della domanda vi sono
gli inserzionisti che, tuttavia, possono affidarsi ai c.d. centri media, società
specializzate nella pianificazione e gestione delle campagne pubblicitarie.
27. Venendo al rapporto esistente tra concessionarie pubblicitarie ed
editori radiofonici, i contratti di concessione pubblicitaria hanno
generalmente carattere esclusivo e una durata di 1-4 anni. Con tali contratti,
la concessionaria si impegna a procedere alla ricerca e raccolta di ordini di
pubblicità da trasmettere sull’emittente radiofonica e alla conclusione dei
relativi contratti, nonché alla fatturazione e alla gestione dei crediti e degli
incassi25.
28. Dal punta di vista commerciale, la concessionaria pubblicitaria
dispone di autonomia organizzativa e negoziale nella definizione delle tariffe
e delle altre condizioni, nella cui determinazione, le concessionarie tengono
conto di diversi elementi, quali ad esempio gli ascolti dell’emittente e il suo
posizionamento e le tendenze del mercato nel suo complesso.
Generalmente, i contratti di concessione prevedono alcuni obiettivi minimi
annuali di fatturato (per le concessionarie) e di audience (per le emittenti
radiofoniche). Nel caso in cui tali obiettivi non siano soddisfatti, o che non si
giunga alla definizione di tali obiettivi, le Parti potranno recedere
anticipatamente dal contratto26. Nel rispetto di tali obiettivi, le concessionarie
pubblicitarie definiscono la politica commerciale in misura autonoma.
29. Generalmente, restano al di fuori del contratto di concessione
pubblicitaria alcune iniziative, quali i c.d. cambio spazi e cambio merce 27, i
messaggi promozionali di interesse diretto delle medesime emittenti
(autopromozione), i comunicati informativi su richiesta delle autorità
pubbliche e, in alcuni casi, i messaggi promozionali di taluni clienti delle
emittenti.
30. I contratti stabiliscono anche le quote di ripartizione dei ricavi e delle
spese tra concessionarie ed emittenti, nonché eventuali obiettivi di fatturato.
Una parte del fatturato totale della concessionaria pubblicitaria, vale a dire la
quota di intermediato, viene trasferita all’emittente radiofonica (quota
editore). Tale quota è generalmente superiore al 70-80% dell’intermediato28.
31. Le concessionarie pubblicitarie hanno autonomia commerciale nella
determinazione delle tariffe degli spot pubblicitari, anche per conto delle
25 Cfr. doc. 11, allegati 2.e e 2.i.
26 Cfr. doc. 11, allegati 2.e e 2.i. e doc. 59. Si vedano, inoltre, i docc. 45, 50, 54.
27 Le operazioni di cambio merce riguardano la permuta di spazi pubblicitari con beni o servizi dei clienti
inserzionisti, mentre il cambio spazi consiste nello scambio di spazi pubblicitari con altri mezzi di
comunicazione (televisione, editoria, ecc.).
28 Cfr. doc. 11, allegati 2.e, 2.g e 2.i.
11
emittenti radiofoniche terze mandanti. Tale autonomia si esplica nella
definizione delle politiche commerciali ritenute più consone e nel rispetto
degli obiettivi di fatturato indicati nel contratto di concessione pubblicitaria,
obiettivo che non contrasta – ma al contrario è coerente – con la
massimizzazione dei profitti delle emittenti radiofoniche. Nella Tabella
seguente sono mostrati i fatturati e le quote di mercato in valore per l’anno
2014.
Tabella 2 – Mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico – Fatturato
intermediato (Euro) e quote di mercato in valore29
2014
Gruppo Fininvest
[10-49]milioni
[10-15%]
di cui Radio Italia
[10-49] milioni
[5-10%]
di cui Radio Kiss Kiss
[1-10] milioni
[1-5%]
di cui Radio Subasio
[1-10] milioni
[1-5%]
di cui Radio Norba
[1-10] milioni
[1-5%]
di cui altre radio terze
[inferiore a 1 milione]
[inferiore all’1%]
Gruppo Finelco
[49-100] milioni
[20-25%]
tot.
[100-492] milioni
[35-40%]
Gruppo L’Espresso
[49-100] milioni
[15-20%]
di cui radio terze
[1-10] milioni
[1-5%]
Openspace Pubblicità (RTL 102,5)
[49-100] milioni
[15-20%]
Advertising (RDS)
[10-49] milioni
[10-15%]
Rai
[10-49] milioni
[5-10%]
Il Sole 24 ore
[10-49] milioni
[1-5%]
Altri
[1-10] milioni
[1-5%]
Totale mercato
324.389,60
32. Secondo quanto emerso nel corso del procedimento30, i fatturati
relativi al gruppo Finelco forniti da RTI potrebbero essere sovrastimati
poiché includerebbero anche le commissioni di agenzia. Pertanto,
correggendo il fatturato di Finelco, la relativa quota di mercato per il 2014
sarebbe del [20-25%] (e non del [20-25%]). Pertanto, la quota congiunta
dell’entità post-merger sarebbe del [35-40%] invece del [35-40%].
33. Nel 2015, il fatturato riferibile al gruppo Fininvest è di [49-100]
milioni di euro, pari al [10-15%] della quota di mercato in valore (di cui
Radio 101 [1-5%], Radio Italia [5-10%], Radio Kiss Kiss [1-5%]). Il
fatturato riferibile al gruppo Finelco nel medesimo anno è di [49-100]
29 Cfr. doc.11, all. 2.k e doc. 17, all. A e B. Per i fatturati relativi al Gruppo L’Espresso, RDS e RTL 102,5
si vedano i docc. 12, 13 e 14, all. 4. Per il totale del mercato della raccolta radiofonica nazionale nel 2014 si
veda il doc. 10. Le quote riferibili ad altri soggetti sono determinate per differenza rispetto al totale.
30 Cfr. docc. 59, 97.
12
milioni di euro, pari al [20-25%]. La quota detenuta dell’entità post-merger
sarà pari al [35-40%] del totale di mercato in valore31. Anche in questo caso,
RTI sostiene che i dati forniti dalla stessa siano sovrastimati nella misura in
cui i fatturati del Gruppo Finelco includono le commissioni di agenzia.
34. I fatturati utilizzati nella determinazione delle quote di mercato
prendono a base il c.d. fatturato intermediato (anche definito fatturato
lordo), che costituisce il valore pubblicitario gestito dalle concessionarie.
Infatti, le concessionarie pubblicitarie a cui è affidata la raccolta, anche per
conto di soggetti terzi, determinano le condizioni commerciali di vendita
degli spazi pubblicitari sull’intero valore dell’intermediato32. Parte del
fatturato intermediato è poi trasferito alle emittenti radiofoniche.
35. In considerazione delle caratteristiche del mezzo radio, risulta
necessario valutare anche le caratteristiche dell’ audience radiofonica al fine
di comprendere il contesto in cui si colloca l’operazione. In primo luogo,
infatti, la tipologia di ascoltatori che caratterizzano una radio risulta
estremamente importante per gli inserzionisti, che pianificheranno una
campagna pubblicitaria considerando lo specifico target di riferimento e il
suo indice di affinità33. In secondo luogo, l’ audience radiofonica assume
particolare rilevanza poiché tale mezzo ha la capacità di raggiungere target
specifici che non sarebbero altrimenti raggiungibili con altri media e, in
particolare, dal mezzo televisivo34.
36. Secondo lo studio RadioCompass35 (Figura 1), infatti, la radio presenta
una distribuzione della popolazione di ascoltatori asimmetrica rispetto a
quella televisiva. In particolare, suddividendo gli spettatori tv in tre livelli di
fruizione del mezzo ( light, medium, heavy), emerge che la quota di light tv
viewers è pari al 43% del totale degli spettatori televisivi. Tali soggetti, che
guardano la televisione in media meno di 3 ore al giorno, sono al contrario
fruitori del mezzo radiofonico36. La pubblicità radiofonica, pertanto,
“presenta elevata complementarietà con il mezzo televisivo, avendo la
funzione di rafforzare la copertura dei cluster non raggiungibili da tale
mezzo”37.
31 Cfr. doc. 68, all. 3.III. Per il fatturato totale di mercato si è preso a riferimento la stima Nielsen (doc. 59,
all. 2, e doc. 50, all. 1).
32 Su questo punto, si veda anche la Delibera AGCom n. 136/05/CONS (cfr. doc. 59, all. 4) in cui si afferma
che la quota di intermediato (raccolta lorda) esprime “un risultato consolidato che è maggiormente
rappresentativo del potere di mercato” anche in considerando che le concessionarie di pubblicità stornino
parte del fatturato in favore dell’editore .
33 L’indice di affinità o concentrazione è il rapporto tra la percentuale di composizione di un veicolo nei vari
segmenti e la percentuale di composizione della popolazione per gli stessi segmenti. Cfr. doc. 45, 50, 54.
34 Cfr. doc. 45, 50, 54.
35 Cfr. doc. 54, all. 5.
36 Si vedano, inoltre, i docc. 45, 50, 54.
37 Cit. doc. 54.
13
Figura 1 – Copertura Tv e Radio per tipologia di fruitore televisivo (RadioCompass)38
37. Nella determinazione del posizionamento di mercato, pertanto, è
necessario prendere in considerazione sia l’ audience di ciascuna emittente,
vale a dire la popolazione che è raggiunta da una determinata emittente
radiofonica (in termini di ascolti), che la tipologia di target che caratterizza
una data radio.
38. In merito agli ascoltatori raggiunti da ciascuna emittente, nelle due
tabelle seguenti, sono presentati i dati di ascolto per le radio nazionali nel
giorno medio e nel quarto d’ora medio e il dettaglio per area geografica. Il
periodo di riferimento è il primo semestre 2015 e le elaborazioni sono basate
sui dati RadioMonitor di Gfk Eurisko39.
39. Il totale degli ascolti radiofonici nazionale è al lordo delle
sovrapposizioni tra radio. In tal modo si evita di sovrastimare le quote di
audience delle singole emittenti. Inoltre, si è deciso di considerare le sole
radio nazionali40, escludendo le radio locali. Le radio locali, infatti, benché in
alcuni casi abbiano una quota di ascoltatori in linea con quelle delle radio
nazionali, svolgono un ruolo limitato nella raccolta pubblicitaria in ambito
38 Cfr. doc. 54, all. 5.
39 Cfr. sito web http://www.radiomonitor.it/.
40 Inoltre, Radio Padania Libera è stata esclusa in ragione del fatto che la società non ha scopo di lucro (cfr.
doc. 50). Il dato di Radio Padania è comunque risibile (ascoltatori nel giorno medio pari a 119 su un totale
di 46.887, pari allo 0,25% e ascoltatori nel quarto d’ora medio pari a 17 su un totale di 4.222, pari allo 0,28%).
14
nazionale41. Inoltre, alcune radio locali non effettuano la raccolta
pubblicitaria radiofonica nazionale e, pertanto, considerare la loro audience
comporterebbe la sottostima delle quote di ascolti.
40. L’insieme delle radio che il gruppo Fininvest deterrà ad esito
dell’operazione e che gestirà in virtù dei contratti di concessione
pubblicitaria ha una audience media del 34,1% e 36,1% circa degli
ascoltatori considerando rispettivamente il giorno medio o il quarto d’ora
medio (cfr. Tabella 3).
Tabella 3 – Ascoltatori nel giorno medio e nel quarto d’ora medio (I sem. 2015, radio
nazionali)42
Tot. Ascolti nel giorno
Tot. Ascolti nel quarto d’ora medio
medio
(AQH)
Radio 105
4.585
9,8%
598
14,2%
Virgin Radio
2.331
5,0%
211
5,0%
RMC
1.162
2,5%
95
2,3%
Gruppo Finelco
8.078
17,2%
904
21,4%
Radio 101
1.568
3,3%
122
2,9%
Fininvest + Finelco
9.646
20,6%
1.026
24,3%
Radio Italia
4.527
9,7%
379
9,0%
Radio Kiss Kiss
1.835
3,9%
121
2,9%
Fininvest + Finelco +
16.008
34,1%
1.526
36,1%
Terzi
Gruppo L’Espresso
8.042
17,2%
707
16,7%
RDS
4.760
10,2%
424
10,0%
RTL 102,5
6.737
14,4%
628
14,9%
Rai
9.378
20,0%
764
18,1%
Radio24
1.962
4,2%
173
4,1%
Totale Radio Nazionali
46.887
100,0%
4.222
100,0%
41. Dal punto di vista geografico, inoltre, le emittenti radiofoniche che
affidano, per legami proprietari o contrattuali, la raccolta pubblicitaria al
gruppo Fininvest hanno audience rilevanti nel nord-ovest del Paese (38,1%),
nel sud e nelle isole (36%). Tuttavia, si deve tener conto di Radio Subasio,
che ha una forte presenza nelle regioni centrali. Nelle rimanenti aree
geografiche la quota di audience è inferiore alla media nazionale, in ragione
41 Ad esempio, Radio Subasio è una super-station con una audience nel giorno medio pari a 1.508, assolutamente in linea con la audience di radio nazionali come , ad esempio, Radio 101 (1.568), ma la quota
di raccolta pubblicitaria radiofonica nazionale di Radio 101 è più di [2-4] volte superiore a quella di Radio
Subasio. In particolare, la quota di mercato nel 2014 di Radio 101 è pari al [1-5%] nel 2014 e quella di Radio Subasio è pari al [1-5%] nel medesimo anno. Il medesimo ragionamento può essere fatto con Radio
Monte Carlo che ha un numero di ascolti (1.162) inferiore a quello di Radio Subasio e un fatturato rilevante
nel 2014 superiore di [2-4] volte rispetto a quello di Radio Subasio (cfr. doc. 68, all. 1.III).
42 Cfr. Elaborazioni dell’Autorità su dati Radiomonitor, H1 2015. Il totale degli ascolti è calcolato al lordo
delle sovrapposizioni, evitando in tal modo di sovrastimare le quote di audience.
15
della maggiore diffusione tra il pubblico di RDS e del gruppo Rai (cfr.
Tabella 4).
Tabella 4 – Audience share nel giorno medio per area geografica (I sem. 2015, radio nazionali)43
Nord Ovest Nord Est
Centro
Sud e Isole
Radio 105
12,5%
12,0%
8,1%
7,3%
Virgin Radio
5,5%
6,0%
5,7%
3,7%
RMC
3,6%
2,9%
1,7%
1,7%
Gruppo Finelco
21,7%
20,9%
15,4%
12,7%
Radio 101
4,2%
3,4%
2,2%
3,2%
Fininvest + Finelco
25,9%
24,3%
17,6%
15,9%
Radio Italia
10,3%
6,8%
6,9%
12,2%
Radio Kiss Kiss
1,9%
1,0%
2,6%
7,8%
Fininvest + Finelco + Terzi
38,1%
32,2%
27,2%
36,0%
Gruppo L’Espresso
17,7%
16,4%
17,7%
16,8%
RDS
7,0%
7,3%
14,5%
11,8%
RTL 102,5
14,7%
13,0%
10,9%
16,8%
Rai
17,5%
25,3%
24,5%
16,5%
Radio24
5,0%
5,8%
5,2%
2,1%
Totale Radio Nazionali
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
42. La pianificazione pubblicitaria, come detto in precedenza, prende in
considerazione dei precisi target pubblicitari, il cui contatto rende efficace
una campagna pubblicitaria44. L’affinità della radio con un determinato
target di riferimento è, pertanto, una variabile competitiva importante nel
posizionamento strategico.
43. Tra i possibili segmenti45, ad esempio, si ritrovano:
−
Individui 25-54 anni. Costituiscono il principale target radiofonico dove
a volte ci sono varianti legate a un maggiore o minore peso degli uomini o
delle donne. Il target comprende gli adulti e i giovani adulti. Quanto ai
prodotti identificabili in questo target vi sono le auto, i servizi di pay-tv, i
prodotti bancari, i prodotti di telefonia e di elettronica di consumo;
−
Responsabile Acquisti 25-54 anni. È il principale target della grande
distribuzione organizzata e di alcuni prodotti di massa;
−
Individui 18-34 anni. Rappresentano il target del settore beverage e di
alcuni prodotti telefonici o bancari pensati per i più giovani;
−
Individui 25-44 anni. Rappresentano un target molto usato in radio in
quanto spesso considerato quello dei lightviewers televisivi;
43 Cfr. Elaborazioni dell’Autorità su dati Radiomonitor, H1 2015.
44 Cfr. docc. 45, 50, 54.
45 Cfr. doc. 61.
16
−
Donne 25-44 anni. Rappresentano un segmento utilizzato per i prodotti
di cosmetica;
−
Uomini 25-54 anni. Rappresentano un target utilizzato per prodotti
assicurativi e automobilistici (ad esempio, pneumatici);
−
Individui 30-60 anni. Si tratta di un target adulto, utilizzato in parte dalla
grande distribuzione organizzata e per la promozione di alcuni prodotti di
largo consumo come i prodotti di igiene per la casa.
44. Una simile classificazione è seguita dal gruppo Fininvest, che
predispone un’offerta commerciale46 a target suddivisa in: (i) Responsabili
Acquisti 25-54 anni; (ii) Millennials ( Individui 15-34 anni); (iii) Uomini 25-
54 anni; (iv) Donne 25-54 anni; (v) Adult & Affluent ( Individui 25-64 anni e
35-64 anni).
45. Nella figura n. 2 mostrata di seguito sono rappresentate le
caratteristiche demografiche delle principali emittenti radiofoniche nazionali
e delle super-station Radio Subasio e Radio Norba. In particolare, ciascun
editore assume una precisa posizione nel grafico in relazione all’età dei suoi
ascoltatori (una radio con una percentuale di ascoltatori più giovani sarà
posizionata più a sinistra nel grafico) e al loro sesso (una radio posizionata
più in basso sarà maggiormente rappresentativa di un pubblico femminile).
Inoltre, l’area di ciascun emittente indica il numero di ascoltatori totali (cfr.
Tabella 3); tanto maggiore sarà l’aerea di una emittente e tanto superiore sarà
il numero di ascoltatori.
46. La figura suddetta mostra che M2O, Virgin Radio e Radio Kiss Kiss
hanno un posizionamento nella fascia giovanile degli ascoltatori
(composizione degli ascoltatori con più di 35 anni inferiore al 50%), mentre
Radio 24, e Rai Radio1, Radio 2 e Radio 3 si collocano nella fascia più
anziana della popolazione. Radio Italia e Radio Subasio raggiungono un
target maggiormente femminile (composizione maschile inferiore al 50%).
Radio Deejay, RDS e RTL hanno una composizione media (“generalista”)
della audience sia in considerazione dell’età che del genere. Radio
Montecarlo e Radio Capital hanno una composizione principalmente
maschile e con un’età media superiore alle precedenti emittenti radiofoniche.
Infine, Radio 105 ha un posizionamento maggiormente maschile, mentre in
termini di età ottiene il medesimo posizionamento di Radio Deejay, RDS e
RTL.
46 Cfr. doc. 50, all. 5, doc. 54, all. 4, doc. 63, all. 4.
17
Figura 2 – Posizionamento delle principali emittenti radiofoniche47
47. Considerando i vari target individuabili, inoltre, è possibile analizzare
la audience share in ciascun segmento (cfr. Tabella 5 e Tabella 6). Dal punto
di vista del genere, ad esito dell’operazione, il gruppo Fininvest
raccoglierebbe la pubblicità, direttamente o per via contrattuale, per un
insieme di radio con una audience complessiva pari al 32,1% nel segmento
maschile e del 37% nel segmento femminile. Considerando i diversi
segmenti di età, le medesime radio hanno una audience superiore alla media
della popolazione per la fascia di età 14-54 anni. Inoltre, in alcuni target
giovanili (18-24, 25-34, 35-44 anni) il gruppo Fininvest raccoglierebbe la
pubblicità, direttamente o per via contrattuale, per un insieme di radio con
47 Cfr. Elaborazioni dell’Autorità su dati Radiomonitor, H1 2015. Nell’asse delle ascisse è indicata la
percentuale dei soggetti con età superiore a 35 anni rispetto al totale degli ascoltatori della singola
emittente, mentre nell’asse delle ordinate è presente la percentuale degli ascoltatori maschili della singola
emittente rispetto al totale degli ascoltatori della stessa emittente. L’area di ciascuna emittente rappresenta il
totale degli ascoltatori di ciascuna emittente, ad una maggiore area corrisponde un numero di ascoltatori
maggiore. Le elaborazioni sono basate sugli ascolti nel giorno medio. Uno schema similare è proposto dal
gruppo Fininvest (cfr. doc. 50, all. 5, doc. 54, all. 4, doc. 63, all. 4).
18
una audience compresa tra circa il 38% e il 42% della popolazione di
riferimento tra le emittenti radiofoniche nazionali.
Tabella 5 – Audience share nel giorno medio per target (I sem. 2015, radio nazionali)48
Responsabile
Totale
Maschio
Femmina
Acquisti
Radio 105
9,8%
11,0%
8,1%
9,4%
Virgin Radio
5,0%
5,5%
4,2%
4,2%
RMC
2,5%
2,4%
2,6%
2,8%
Gruppo Finelco
17,2%
18,9%
14,9%
16,4%
Radio 101
3,3%
3,1%
3,7%
3,3%
Fininvest + Finelco
20,6%
21,9%
18,6%
19,7%
Radio Italia
9,7%
6,8%
13,7%
10,9%
Radio Kiss Kiss
3,9%
3,4%
4,6%
3,1%
Fininvest + Finelco + Terzi
34,1%
32,1%
37,0%
33,6%
Gruppo L’Espresso
17,2%
17,4%
16,9%
15,3%
RDS
10,2%
8,8%
12,0%
9,4%
RTL 102,5
14,4%
12,2%
17,4%
13,6%
Rai
20,0%
23,9%
14,5%
23,4%
Radio24
4,2%
5,6%
2,2%
4,6%
Totale Radio Nazionali
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
Tabella 6 – Audience share nel giorno medio per età (I sem. 2015, radio nazionali)49
Oltre 64
14-17 anni 18-24 anni 25-34 anni 35-44 anni 45-54 anni 55-64 anni
anni
Radio 105
5,8%
10,1%
15,8%
13,5%
8,9%
5,6%
2,5%
Virgin Radio
4,9%
7,2%
8,6%
5,6%
3,9%
2,8%
0,6%
RMC
2,9%
1,5%
1,5%
2,1%
3,4%
3,6%
2,6%
Gruppo Finelco
13,6%
18,8%
26,0%
21,1%
16,2%
12,0%
5,6%
Radio 101
4,9%
3,5%
3,1%
3,8%
4,0%
2,7%
1,8%
Fininvest + Finelco
18,5%
22,3%
29,0%
24,9%
20,1%
14,7%
7,4%
Radio Italia
8,4%
9,0%
8,4%
10,2%
10,8%
11,3%
8,7%
Radio Kiss Kiss
7,7%
6,6%
4,6%
3,9%
3,3%
2,0%
1,1%
Fininvest + Finelco + Terzi 34,6%
37,9%
42,0%
39,0%
34,2%
27,9%
17,2%
Gruppo L’Espresso
23,0%
23,9%
20,7%
19,5%
17,1%
10,8%
4,8%
RDS
13,6%
12,9%
12,8%
11,8%
10,1%
6,6%
2,6%
RTL 102,5
21,4%
19,8%
14,7%
15,1%
14,6%
11,1%
6,5%
Rai
6,3%
4,6%
7,6%
11,1%
18,9%
36,3%
60,3%
Radio24
1,1%
0,9%
2,1%
3,6%
5,1%
7,2%
8,7%
Totale Radio Nazionali
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
48. Una ulteriore classificazione può essere elaborata a partire dalla
strutturazione dell’offerta del gruppo Fininvest in relazione a cluster di età
48 Cfr. Elaborazioni dell’Autorità su dati Radiomonitor, H1 2015.
49 Cfr. Elaborazioni dell’Autorità su dati Radiomonitor, H1 2015.
19
più ampi ( millennials, adult), che sono mostrati nella Tabella 7.
Tabella 7 – Audience share nel giorno medio per cluster di età
(I sem. 2015, radio nazionali)50
Millennials
Individui Adults
Adult
(15-34)
18-34
(25-64)
(35-64)
Radio 105
12,0%
13,5%
11,5%
10,0%
Virgin Radio
7,4%
8,0%
5,4%
4,3%
RMC
1,8%
1,5%
2,6%
2,9%
Gruppo Finelco
21,3%
23,1%
19,5%
17,3%
Radio 101
3,5%
3,2%
3,5%
3,6%
Fininvest + Finelco
24,8%
26,3%
22,9%
20,8%
Radio Italia
8,6%
8,6%
10,1%
10,7%
Radio Kiss Kiss
5,9%
5,4%
3,6%
3,2%
Fininvest + Finelco +
Terzi
39,3%
40,4%
36,6%
34,7%
Gruppo L’Espresso
22,2%
22,0%
17,7%
16,6%
RDS
13,0%
12,9%
10,7%
10,0%
RTL 102,5
17,7%
16,8%
14,2%
14,0%
Rai
6,4%
6,4%
16,6%
19,6%
Radio24
1,5%
1,6%
4,2%
5,0%
Totale Radio Nazionali
100,0%
100,0%
100,0%
100,0%
49. La domanda di spazi pubblicitari radiofonici è rappresentata dagli
inserzionisti pubblicitari. Gli inserzionisti pubblicitari che utilizzano il
mezzo radiofonico nel 2015 sono circa 1.200, di cui l’ultimo decile (i primi
120 clienti) esprime il 72% della domanda in valore e i top-20% (i primi 240
clienti) rappresentano l’85,2% della domanda in valore51. Inoltre, da un
punto di vista di utilizzo congiunto tra mezzi, gli inserzionisti che utilizzano
esclusivamente il mezzo radio senza associarlo alla televisione rappresentano
il 18,4% del valore degli investimenti pubblicitari52.
50. Gli inserzionisti possono affidarsi ai c.d. centri media, che svolgono
una funzione di collegamento con le concessionarie di pubblicità. Con la
comunicazione pubblicitaria, infatti, gli inserzionisti cercano di raggiungere
un determinato target di consumatori al fine di promuovere e sviluppare le
proprie attività commerciali e, in generale, la comunicazione al pubblico. I
centri media soddisfano l’esigenza di programmazione delle campagne
pubblicitarie sui diversi mezzi di comunicazione e forniscono servizi di
intermediazione nell’acquisto di spazi pubblicitari. Nello specifico, le attività
50 Cfr. Elaborazioni dell’Autorità su dati Radiomonitor, H1 2015.
51 Cfr. doc. 54.
52 Cfr. doc. 54.
20
che possono essere svolte dai centri media sono: la definizione della strategia
di comunicazione e del piano media, la gestione del budget pubblicitario, la
negoziazione e l’acquisto degli spazi selezionati, la gestione e il controllo
della campagna pubblicitaria, la misurazione dell’efficacia e la verifica ex
post dei risultati.
51. Il centro media, pertanto, si interfaccia con le concessionarie di
pubblicità in qualità di intermediario degli inserzionisti. Dal punto di vista
della domanda, gran parte dei clienti inserzionisti utilizza un centro media
per la pianificazione e l’acquisto degli spazi pubblicitari. In particolare, i
principali centri media (WPP, Aegis, Publicis-Vivaki e Omnicom Media
Group) rappresentano il 65-75% circa dei clienti radiofonici in valore e, in
generale, l’80-85% della domanda in valore è intermediato da centri media 53.
Il rapporto tra centri media e concessionarie di pubblicità è solitamente
regolato da accordi quadro di durata annuale, il cui obiettivo principale è
l’incremento del fatturato della concessionaria pubblicitaria sia in relazione
al fatturato totale del centro media che su quello dei singoli inserzionisti54.
52. La remunerazione dei centri media è caratterizzata da un sistema duale
in cui i corrispettivi sono corrisposti sia dai clienti inserzionisti che dalle
concessionarie pubblicitarie. La remunerazione dal lato inserzionisti può
seguire uno schema a corrispettivo fisso oppure può essere individuata in
modo variabile in funzione del valore dell’investimento e/o degli
obiettivi/ performance stabiliti con il cliente55. Insieme alla remunerazione
ricevuta dall’inserzionista di pubblicità, il centro media riceve dei
corrispettivi da parte delle concessionarie di pubblicità, denominati diritti di
negoziazione, che sono legati a obiettivi di fatturato concordati con le
concessionarie pubblicitarie56.
53. La definizione dei diritti di negoziazione tra concessionarie
pubblicitarie e agenzie media avviene solitamente tra marzo e giugno di
ciascun anno, mentre nei primi tre mesi dell’anno successivo a quello di
vigenza contrattuale vengono definiti i consuntivi57. La definizione dei diritti
di negoziazione è un processo che si protrae nel tempo, con la presenza di
modifiche nel corso dell’anno e/o alla fine del periodo contrattuale58.
53 Cfr. docc. 14, 17.
54 Cfr. Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni , Indagine conoscitiva sul settore della raccolta
pubblicitaria, Delibera n. 551/12/CONS, allegato A. Si veda, ad esempio, il doc. 17, allegato 2.f-g.II
(contratti tra Publitalia 80 S.p.A., Digitalia 08 S.p.A. e Mediamond S.p.A. con i centri media) in cui l’oggetto del contratto è la prestazione delle [omissis].
55 Cfr. doc. 45, 65.
56 Cfr. doc. 17.
57 Cfr. doc. 59.
58 Cfr. doc. 65.
21
54. Come è possibile osservare dagli addenda contrattuali tra i centri
media e le concessionarie di pubblicità del gruppo Fininvest59, che
disciplinano gli aspetti economici, le aliquote riconosciute dalla
concessionaria alle agenzie media possono essere modificate e/o integrate
nel corso dell’anno di vigenza del contratto o anche successivamente alla
conclusione dello stesso. Inoltre, in alcuni casi vengono riconosciute aliquote
integrative in corso di vigenza del contratto in relazione a particolari clienti o
a nuovi obiettivi da raggiungere.
VII. LA POSIZIONE DELLE PARTI
VII.I Le osservazioni dei terzi
55. Nel corso del procedimento sono state svolte audizioni e inviate
richieste di informazioni in merito all’operazione di concentrazione in
esame. In particolare, sono state sentite le società L’Espresso, RDS, RTL,
Zenith e l’Associazione Aziende di Comunicazione (Assocom).
56. I soggetti interpellati ritengono che il settore della radiofonia sia stato
sempre caratterizzato da un assetto estremamente equilibrato e
concorrenziale, con la presenza di 16 radio nazionali e migliaia di radio
locali60. Secondo RDS, la presente operazione rappresenta “la prima
concentrazione di entità ed effetti rilevanti in virtù dell’estensione del polo
radio riconducibile al medesimo soggetto, che ne detiene la proprietà o il
relativo contratto di concessione. La rilevanza dell’operazione è connessa
anche alla presenza nei mercati pubblicitari contigui, quali la televisione, il
web e l’editoria”.61 Secondo RDS e RTL, infatti, benché nel mercato della
raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico siano presenti gruppi editoriali
operanti in diversi settori media, la limitata presenza di questi nel mercato
radiofonico ha permesso in passato il mantenimento di un equilibrio
concorrenziale tra gli operatori62.
57. Secondo gli operatori radiofonici63, l’acquisizione del gruppo Finelco
comporterebbe l’accentramento in capo a Fininvest e, in particolare alla
concessionaria Mediamond, di un numero di radio, collegate in virtù di
59 Cfr. doc. 17, all. 2.f.g.II. Si vedano anche i docc. 59, 65.
60 Cfr. docc. 50, 54, 63.
61 Cit. doc. 50.
62 Cfr. doc. 50, 63.
63 Cfr. docc. 50, 54, 63.
22
legami di tipo proprietario o contrattuale, estremamente elevato. A parere di
RDS, ad esempio, l’acquisizione del gruppo Finelco comporterebbe la
gestione della pubblicità di 7 emittenti radiofoniche nazionali su 17, delle
quali 5 (Radio1, Radio2, Radio3, Isoradio e GR Parlamento) apparterrebbero
al gruppo Rai, che ha dei limiti maggiormente stringenti in tema di
sovraffollamento pubblicitario64. Al contempo, la stessa società sottolinea
che Fininvest effettua la raccolta pubblicitaria per radio locali di notevole
dimensione (c.d. superstation o super-areali) come Radio Subasio e Radio
Norba, “che hanno una base di ascoltatori ben più ampia di alcune radio
nazionali”.65 RDS ritiene che “con le radio nazionali e le radio regionali
super-areali, Fininvest raggiungerebbe uno share nel giorno medio
superiore al 50% e […] un GRP (Gross Rating Points) estremamente ampio,
simile a quello raggiungibile con una rete televisiva generalista”66.
58. Secondo RTL, l’effetto dell’operazione è da ritenersi critico sia in
relazione al numero di radio detenute in proprietà che riguardo la gestione
della racconta pubblicitaria per conto di radio terze. Infatti, secondo la stessa,
“in primo luogo, un grande gruppo di comunicazione acquisisce in proprietà
un numero elevato di radio (Radio 105, Virgin Radio, Radio Montecarlo si
aggiungono a Radio 101 e Radio Orbital), diventando il gruppo con più alto
numero di radio di proprietà, con 5 emittenti radiofoniche sulle originarie
16 nazionali più 2 di ritrasmissione del segnale radio estero. In secondo
luogo, la concessionaria Mediamond raccoglie la pubblicità per radio
nazionali e per radio locali di notevole dimensione (superstation) che la
stessa concessionaria fa rientrare nel “Sistema Radio Mediamond”. In
questo caso, in ciascun segmento oltre ad avere un numero di ascolti
inattaccabile in ciascun target, Fininvest avrà a disposizione diverse
ridondanze in ciascun segmento del pubblico”67. Anche il gruppo L’Espresso
sottolinea che l’operazione in esame consentirà a Fininvest di avere un
elevato numero di radio per le quali viene gestita la pubblicità68.
59. RTL sottolinea che anche i documenti diffusi da Mediamond69 che
presentano il “Sistema Radio Mediamond”70 e le nuove politiche
commerciali qualificano l’insieme di radio per le quali Mediamond raccoglie
64 Cfr. doc. 50.
65 Cit. doc. 50.
66 Cit. doc. 50.
67 Cit. doc. 63.
68 Cfr. doc. 54.
69 Cfr. doc. 63, all. 4. Si vedano, inoltre, doc. 50, all. 5, e doc. 54, all. 4.
70 Cfr. doc. 50, all. 4 e 5, doc. 54, all. 3 e 4, e doc. 63 all. 4. In particolare, il “Sistema Radio Mediamond” è
definito come una piattaforma radiofonica composta da Radio 101, Radio 105, Virgin Radio, Radio
Montecarlo, Radio Italia, Radio Kiss Kiss, Radio Subasio, Radio Suby e Radio Norba.
23
la pubblicità come dotati di una posizione “incontrastata” e costituenti un
“sistema difficilmente sostituibile”71. L’Espresso e RTL sottolineano che tale
posizione è raggiunta non solo in considerazione del numero di emittenti
radiofoniche su cui viene effettuata la raccolta pubblicitaria ma anche in
considerazione della copertura che queste radio hanno in termini di target
pubblicitari e aree geografiche72. Zenith sottolinea che gli editori per i quali
Mediamond raccoglie la pubblicità radiofonica hanno una copertura ampia
soprattutto nel target giovanile e in quello femminile73.
60. Una ulteriore preoccupazione concorrenziale deriverebbe dal fatto che
Fininvest detiene una posizione di “dominanza in mercati pubblicitari affini
e contigui”74. Nello specifico, RTL ritiene che “tale presenza potrebbe
condizionare la domanda pubblicitaria radiofonica, facendola convergere
verso Mediamond e ciò indipendentemente dall’adozione di pratiche
commerciali di vendita abbinata. Potrebbero essere gli stessi centri media,
che non hanno incentivi perfettamente allineati con gli inserzionisti in virtù
della presenza dei diritti di negoziazione, a preferire il gruppo Fininvest
rispetto ad altre emittenti poiché è in grado di fornire una offerta di radio
definita da loro stessi incontrastabile. Per condizionare la domanda dei
centri media basterebbe riconoscere a fine anno un diritto di negoziazione
maggiore associando il mezzo radiofonico al mezzo televisivo. Pertanto, i
rischi concorrenziali non sono solamente di natura orizzontale ma
potrebbero comportare la depressione del mercato radiofonico, che
diverrebbe un addendum del mercato pubblicitario televisivo”75.
61. Secondo diversi operatori, infatti, l’offerta pubblicitaria radiofonica si
presta ad essere associata al mezzo televisivo, in un’ottica di media-mix, in
ragione delle caratteristiche specifiche del mezzo e dei target di
riferimento76. A parere di RDS, la radio “per sua stessa natura è un mezzo di
trascinamento della televisione, ponendosi in posizione di complementarità
rispetto ad altri media. Storicamente, infatti, i soggetti poco fruitori del
mezzo televisivo sono, invece notoriamente importanti fruitori del mezzo
radio”77 . RDS afferma che, con l’ingresso di Fininvest in Finelco, l’entità
risultante dall’integrazione avrà a disposizione una quota di ascolti tale da
permettere fenomeni di leva della pubblicità tv con la radio, che in passato
71 Cfr. doc. 63.
72 Cfr. docc. 54, 63.
73 Cfr. doc. 65.
74 Cit. doc. 63.
75 Cit. doc. 63.
76 Cfr. docc. 45, 50, 54, 63, 65.
77 Cit. doc. 50.
24
non si sarebbero verificati data l’assenza di “un polo di mezzi (e ascolti)
abbastanza ampio da consentirlo” 78.
62. Secondo L’Espresso, “il cambiamento degli incentivi e della capacità
ad utilizzare un effetto leva “cross-mediale” si evince anche dai documenti
di presentazione della politica commerciale di Mediamond. Ad esempio, per
la prima volta nella storia della radio, Mediamond presenta una
programmazione degli spot per “fasce orarie” e non per “rotazione”. La
programmazione pubblicitaria per “fasce orarie”, infatti, è tipica della
televisione. In tal modo si realizza una maggiore contiguità tra i due diversi
mezzi, idonea a favorire la vendita congiunta della pubblicità televisiva e
radiofonica”79. RTL concorda nel ritenere che “con il numero di canali e il
posizionamento nella raccolta pubblicitaria televisiva del gruppo Fininvest,
si avrebbe un’associazione così forte, variegata e ridondante che sarebbe
difficile, se non impossibile, contrastare”80. RDS afferma che considerando
“l’elevatissima audience share e la formidabile leva di prezzo a disposizione
del gruppo, si vengono a determinare situazioni di mercato che rendono
sostanzialmente superfluo ogni altro investimento pubblicitario sulle radio
non controllate direttamente o indirettamente dal gruppo Fininvest”81.
63. Assocom osserva che in passato le concessionarie multi-mezzo
(principalmente tv-radio) erano limitate alla Rai e non si è osservato nessun
comportamento di vendite congiunte o condizionate sui mercati contigui.
Assocom non “esclude, considerando che la radio è un mezzo di
completamento della campagna su altri media e che vi sono incentivi
rilevanti nel fare ciò, che tali politiche commerciali possano emergere in
futuro”82.
64. Oltre a ciò, L’Espresso e RDS hanno portato all’attenzione degli
Uffici alcuni dati che dimostrerebbero la capacità e gli incentivi a mettere in
atto strategie di tipo preclusivo nel mercato della raccolta radiofonica83. In
particolare, secondo i dati rilevati da Nielsen dei primi quindici giorni di
febbraio 2016, a differenza di quanto accaduto nel febbraio 2015, alcune
campagne pubblicitarie sarebbero state programmate solo per le radio della
concessionaria del gruppo Fininvest. Tra queste, vi è la campagna Toyota
78 Cit. doc. 50.
79 Cit. doc. 54.
80 Cit. doc. 63.
81 Cit. doc. 95.
82 Cit. doc. 45.
83 Cfr. doc. 50, all. 3, e doc. 54, all. 1.
25
Hybrid gestita dall’agenzia media Zenith (Figura 3)84.
Figura 3 – Riepilogo ascolti campagna Toyota Hybrid85
Secondi Pubblicità Radio
Secondi Pubblicità TV
Secondi Pubblicità TV
Secondi Pubblicità Radio 2015
Mese di Febbraio 2016
2015 Mese di Febbraio
Mese di Febbraio 2016
Mese di Febbraio (Nielsen)
giorni 1-15 (Nielsen)
(Nielsen)
giorni 1-15 (Nielsen)
TOYOTA ITALIANA SPA ROMA
MB RADIO 24
1.440
MB RADIO 105 NETWORK
1.590
9
75
MB RADIO MONTECARLO
1.650
8
55
MB VIRGIN RADIO ITALIA
1.650
1.020
MB CNR
1.110
MB M2O
1.650
MB RADIO CAPITAL
2.160
MB RADIO DEEJAY NET.
1.650
MB RADIO CAPITAL
30
MB R101
1.770
1.005
MB RADIO KISS KISS
1.770
1.215
MB RADIO RISMI
1.770
1.215
MB RTL 102.5 HIT RADIO
2.020
MB RTL 102.5 HIT RADIO
1.200
MB RTL 102.5 HIT RADIO
2.430
MB RADIO LATTEMIELE
1.230
MB RAI RADIO1
360
MB RAI RADIO2
1.170
MB RADIO RDS
1.500
Publitalia Mediamond
1
0.200
6
.285
6
.780
1
1.625
Altri Editori
1
7.950
-
7
7.505
1
9.755
Totale
2
8.150
6
.285
8
4.285
3
1.380
65. Zenith ha informato che “la campagna pubblicitaria Toyota è
completata nel mese di febbraio ed è stata pianificata solo per le radio
Mediamond. La campagna radiofonica segue il flight televisivo principale
Toyota. La scelta di utilizzare solo Mediamond è legata al fatto che le radio
rappresentate dalla stessa offrivano una copertura radiofonica sufficiente
nei target individuati (ed alta affinità con tali target) considerato il budget
stanziato da Toyota”86. Inoltre, si deve osservare che, secondo quanto
emerso nel corso del procedimento, un livello di copertura radiofonica
compreso tra il 30% ed il 45% della audience nel target individuato è un
livello sufficiente di copertura per le campagne radiofoniche87.
66. A parere di L’Espresso l’operazione potrebbe avere degli effetti
dinamici di attrazione di altre radio terze verso la concessionaria del gruppo
Fininvest, poiché tali radio “non potrebbero sopravvivere altrimenti di fronte
alle strategie di Fininvest. Ne consegue che l’operazione determinerà in
futuro una tendenza alla concentrazione del mercato della raccolta
pubblicitaria su mezzo radiofonico”88 per via dei legami contrattuali tra
84 In sede di memoria finale, RDS ha rilevato che al novero delle campagne precedentemente segnalate si
sono aggiunte ulteriori campagne pubblicitarie: Cariparma, Chateaux D’Ax, So.Se.Pharm, Continental (cfr.
doc. 95).
85 Cfr. doc. 50, all. 3.
86 Cit. doc. 65.
87 Cfr. doc. 45, 50, 95.
88 Cit. doc. 54.
26
editori terzi e la concessionaria pubblicitaria. RTL, inoltre, osserva che gli
effetti dell’operazione potrebbero riguardare anche le collaborazioni
editoriali tra i programmi televisivi di RTI e i programmi radiofonici delle
radio. Su questo punto, RTL ritiene che RTI potrebbe in futuro non
continuare tali collaborazioni con le radio terze89.
67. In considerazione dei rischi paventati, L’Espresso ritiene che
l’operazione debba essere vietata, riconducendo al divieto “anche i legami
contrattuali. In generale, infatti, sarebbe necessario precludere la possibilità
di raccogliere direttamente o indirettamente la pubblicità radiofonica”90. I
soggetti interpellati, inoltre, ritengono che i rischi concorrenziali
dell’operazione derivino da una presenza sproporzionata sul mercato
pubblicitario radiofonico mediante l’offerta di un numero di radio con un
livello di ascolti estremamente elevato, e con una copertura di tutti i target
rilevanti91. In generale, le emittenti radiofoniche interpellate ritengono
necessario introdurre una misura che riduca la presenza del gruppo Fininvest
in alcuni segmenti specifici della pubblicità radiofonica in modo tale da
ridurre l’effetto preclusivo legato alla gamma di radio in termini di target 92.
68. L’Espresso, sul punto, ritiene che “solo un approccio di questo tipo si
rileva idoneo a offrire misure correttive effettivamente ed efficacemente
ripiegate sulle caratteristiche concrete del mercato di riferimento”93.
69. Inoltre, RDS ritiene che le misure debbano tener conto sia dei target
maggiormente critici ( target donne e target giovanile 18-34), ma anche dei
volumi di ascolto ( audience) e dell’area in cui essi si concentrano94. Del
medesimo avviso è L’Espresso, che ritiene che un intervento teso al
riequilibrio concorrenziale “dovrebbe assicurare un analogo livello di
riequilibrio in tutti i contesti in cui emerga una preoccupante e ridondante
presenza, o per lo meno non trascurare le emittenti che, molto più di altre
pur prese in considerazione a tali fini, garantiscono oggettivamente una
presenza
significativa
nel
target
assunto
come
maggiormente
problematico”95.
89 Cfr. doc. 63.
90 Cit. doc. 54.
91 Cfr. docc. 50, 54, 63.
92 Cfr. docc. 50, 54, 63. Ad esempio, RTL “ritiene che sia necessario eliminare le “ridondanze”,
riconducendo al di fuori di Mediamond un numero congruo di radio in termini di ascolti e di target di
pubblico raggiunti” (cit. doc. 63). Sul punto, L’Espresso afferma che “sarebbe necessario la cessione (e il
conseguente divieto di effettuarne la raccolta pubblicitaria) di una o più radio dotata di un bacino di utenti
significativo considerando i diversi target e tale da eliminare l’effetto di completamento della gamma di
radio ed il conseguente effetto di collegamento con la televisione” (cit. doc. 54).
93 Cit. doc. 94.
94 Cfr. doc. 95.
95 Cit. doc. 94.
27
VII.II Le osservazioni di RTI
70. RTI ritiene che, come indicato in precedenza, il fatturato di Finelco
dalla stessa fornito sia sovrastimato poiché inclusivo delle commissioni di
agenzia. Pertanto, la relativa quota di mercato per il 2014 sarebbe del [20-
25%] (e non del [20-25%]) e la quota congiunta dell’entità post-merger
sarebbe del [35-40%] invece del [35-40%], che secondo la Parte risulterebbe
comunque sovrastimata. Inoltre, RTI non si ritiene in grado di fare un
confronto con i fatturati degli altri gruppi, che sono visibili mediante
apposite forcelle di fatturato, poiché essi sono stati forniti, secondo quanto
sostenuto dalla stessa, sia al netto che al lordo delle commissioni di
agenzia96.
71. In merito alle emittenti terze, RTI afferma che i contratti tra
concessionarie di pubblicità ed editori radiofonici sono variabili e hanno una
durata in media di 2-3 anni, con possibilità per editori e concessionarie di
recedere anticipatamente nel caso non siano raggiunti gli obiettivi prefissati
o non si raggiunga un accordo tra editore e concessionaria sugli obiettivi
annuali. Le emittenti radiofoniche terze sarebbero, quindi, tutelate nei
confronti delle concessionarie poiché possono recedere nei casi in cui non si
trovino d’accordo con tali obiettivi 97. La quota di mercato attribuita al
gruppo Fininvest e relativa ai terzi sarebbe, pertanto, una quota variabile
soggetta a cambiamenti nel futuro. Inoltre, gli obiettivi di politica
commerciale sono definiti in comune e, in generale, sussiste una forte
connessione tra inserzionisti ed emittenti radiofoniche che prescinde dalla
concessionaria pubblicitaria.
72. In merito all’autonomia commerciale delle concessionarie
pubblicitarie, RTI rileva che i contratti con le emittenti terze presentino delle
clausole secondo cui i listini, le maggiorazioni e le scale sconti siano
periodicamente concordate tra le parti98. Inoltre, i listini sono predisposti
dalla concessionaria di pubblicità sulla base della valorizzazione
dell’ audience 99.
96 Cfr. docc. 97, 105. Si veda, inoltre, il doc. 59.
97 Cfr. docc. 59, 97, 105.
98 Cfr. doc. 4.
99 Cfr.doc. 97. Inoltre, RTI sottolinea che le concessionarie pubblicitarie percepiscono una quota minima dei
ricavi. Secondo RTI, la Comunicazione delle Risultanze Istruttorie riporta erroneamente che le quote degli
editori sono superiori al 60%, quando in realtà la quota editore è superiore al [70-80%]. Sul punto, si rileva
che l’indicazione della soglia del 60% era stata scelta per garantire le esigenze di riservatezza della stessa
RTI rispetto a dati commerciali sensibili e non incide sulle valutazioni precedenti, nella misura in cui non si
è mai negato che la concessionaria pubblicitaria percepisce una parte minoritaria del fatturato intermediato.
28
73. RTI ritiene che sussista una naturale complementarietà tra tutti i media
che non interessa esclusivamente il mezzo radiofonico e quello televisivo.
Pertanto, gli inserzionisti “utilizzano tali combinazioni in egual misura, sia
dal punto di vista qualitativo che dal punto di vista quantitativo”100. Nello
specifico, RTI sostiene che gli inserzionisti abbiano a disposizione una
pluralità di combinazioni possibili tra i media e, utilizzando un’analisi sul
numero di inserzioni, “le combinazioni bimediali radio con TV, radio con
quotidiani e radio con magazine hanno la stessa valenza e frequenza di
ricorrenza, rispettivamente 52%, 52% e 56% del totale investitori radio (in
numerica)” 101 e, al contempo, la televisione si associa in modo
complementare con tutti i media. Inoltre, un’analisi per singola marca o
prodotto mostra che l’associazione tra radio e tv è pari a circa il 55% dei
ricavi del mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico. Infine,
“la tendenza a praticare scelte di esclusiva di mezzo è una prassi normale di
mercato” 102.
74. Dal lato dell’offerta, RTI nega che l’entità post-merger possa godere
di una possibilità ineguagliabile nel mercato della raccolta pubblicitaria su
mezzo radiofonico di offrire una gamma completa di mezzi di
comunicazione e di target, poiché “vi sono altre concessionarie concorrenti
che operano sia nel mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo
radiofonico che nel mercato della raccolta pubblicitaria su altri mezzi che
godono di una più che paragonabile capacità di diversificare l’offerta e che
sono caratterizzate da una connaturata multimedialità”103. Inoltre, a detta di
RTI, l’offerta cross-mediale non pregiudica in alcun modo la negozialità
dell’offerta di un singolo mezzo.
75. Per quanto riguarda i c.d. light tv viewers, questi allocano il proprio
tempo anche ad altri media ( digital, radio e stampa) e, pertanto, “si conferma
che gli investitori che volessero complementare la copertura della TV sui
light TV viewers hanno a disposizione un ampio ventaglio di alternative: la
radio permette di raggiungere al massimo un potenziale di copertura su base
settimanale su questo target dell’85% che si affianca al potenziale del 65%
del digital e del 63% della stampa” 104.
76. RTI afferma che i rischi paventati in merito all’effetto derivante dal
posizionamento nei mercati pubblicitari contigui “siano scongiurati in virtù
100 Cit. doc. 97.
101 Cit. doc. 97.
102 Cit. doc. 97.
103 Cit. doc. 97.
104 Cit. doc. 97.
29
della struttura organizzativa del gruppo”105 che è di tipo verticale, vale a
dire separata per ciascuna radio, in una logica di valorizzazione del singolo
editore e singolo mezzo. Tale logica di separazione, inoltre, sarebbe
differente rispetto a quella di altri concorrenti che hanno un approccio multi-
mezzo. RTI ritiene che gli obblighi regolamentari in materia di pubblicità
televisiva, nel tempo imposti dall’Autorità nazionale di regolamentazione,
scongiurino il pericolo di vendite abbinate. Inoltre, i progetti di vendita
“cross-mediale” riguarderebbero una parte limitata delle iniziative
pubblicitarie.
77. In merito agli effetti di leva, RTI ritiene che “la cross-medialità può
essere un incentivo, ma essa non costituisce una leva di mercato
determinante,
perché
la
scelta
della
concessionaria
è
guidata
prevalentemente dai dati di audience e dalla capacità della specifica
emittente radiofonica di realizzare gli obiettivi di comunicazione proposti”
106. Infatti, “gli investitori pianificano le inserzioni tenendo in considerazione
il ranking delle radio in termini di audience”107 . Inoltre, la cross-medialità
non è sempre apprezzata o richiesta dai clienti; “per esempio, per alcune
campagne cross-media (stampa/web/radio/eventi) proposte da parte del
Gruppo Fininvest ad alcuni clienti, tra cui MSC Crociere e Ferrarelle, i
clienti hanno deciso di acquistare solo uno o alcuni dei mezzi di
comunicazione proposti”108.
78. La strategia del gruppo Fininvest, secondo la stessa società, è di
valorizzazione verticale delle singole emittenti. In merito ai compensi
riconosciuti alle agenzie media (diritti di negoziazione), RTI ritiene che non
siano “una leva di tipo commerciale nel caso di specie perché le logiche del
gruppo Fininvest sono volte ad ottenere la massima profittabilità. Inoltre,
sono presenti dei sistemi verticali (per ciascun mezzo) per i diritti di
negoziazione”109. Infatti, “nel Gruppo Fininvest la raccolta pubblicitaria per
i vari mezzi audiovisivi è effettuata attraverso società separate (Publitalia
105 Cit. doc. 59.
106 Cit. doc. 97. RTI contesta l’affermazione secondo cui la radio si presta all’utilizzo congiunto con altri
mezzi, quali ad esempio il web, poiché non presenta caratteristiche di rivalità rispetto a questi ultimi affermando che quotidiani e web sono mezzi di comunicazione che si pongono in concorrenza con la radio.
Sul punto, si osserva che la non rivalità è intesa come possibilità per gli ascoltatori telefonici di utilizzare
contemporaneamente il mezzo radiofonico ad altri mezzi, ad esempio web o stampa (cfr. doc. 54, all. 5).
107 Cit. doc. 59.
108 Cit. doc. 97.
109 Cit. doc. 59. Secondo quanto affermato da RTI, inoltre, i diritti di negoziazione vengono definiti in
ciascun anno, solitamente tra marzo e giugno, mentre il consuntivo è stabilito entro il mese di marzo
dell’anno successivo. (cfr. doc. 59). Sul punto si veda il doc. 65, in cui Zenith afferma che i diritti di
negoziazione sono stimati ad inizio dell’anno e sono soggetti a costanti modifiche nel corso dell’anno in
relazione ai risultati ottenuti. Sul punto, si veda il doc. 17, all. 2.f.g.II.
30
‘80 S.p.A. per la raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo in modalità free,
Digitalia ‘08 S.r.l. per la raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo in
modalità pay e Mediamond per la radio)”110. È privo di rilievo, a parere
della medesima, il fatto che sussistano contratti formalmente congiunti tra
Mediamond, Publitalia ‘80 e Digitalia ‘08 con i centri media. Infatti, “il dato
formale della contestualità di documento non ha alcun impatto sulla rigida
separazione strutturale e contabile tra le concessionarie. Ciò è agevolmente
verificabile dall’osservazione delle quote dei diritti di negoziazione che sono
singolarmente e separatamente negoziati per ciascun mezzo” 111.
79. RTI osserva che “la concessione di esclusive per prodotto ai clienti è
una prassi del tutto trasversale al mercato, praticata da tutte le
concessionarie”112 adottata per venire incontro alle esigenze di
ottimizzazione del budget del cliente. Esse riguardano sempre uno specifico
prodotto o una serie di prodotti appartenenti a una gamma più ampia, ma non
tutta la pubblicità di un determinato cliente, e rispondono alle esigenze dei
clienti di “non perdere il beneficio della multimedialità e attivare più
media”113. Nell’indicare diversi esempi di esclusive nel mercato radiofonico,
RTI sostiene che la concessione di esclusive non è un indice di alcuna
strategia di tipo preclusivo.
80. L’eccessiva segmentazione del target, a detta di RTI, non trova
corrispondenza sul piano dell’offerta commerciale, poiché nessun investitore
pianifica su schemi di segmentazione ridotti (ad esempio fasce di età
inferiori al decennio)114. Pertanto, RTI non trova corretto considerare micro-
target, ma target più aggregati quali Individui 18-34, 25-44, ecc. Quindi,
specialmente nella segmentazione per età, RTI ritiene necessario che si
analizzino target più ampi.
81. Oltre a ciò, la società osserva che anche altri operatori di mercato
siano in grado di replicare l’offerta del gruppo Fininvest. RTI, infatti,
sostiene che gli investitori abbiano obiettivi di copertura minima pari al
50%115 e, “storicamente, i clienti radio per rendere efficaci le loro campagne
pubblicitarie abbiano sempre ricercato ampie coperture, che sono
realizzabili solo per il tramite di pianificazioni allargate a 7 o più emittenti
radiofoniche nazionali”116. Pertanto, il Gruppo Fininvest non sarebbe
110 Cit. doc. 97.
111 Cit. doc. 97.
112 Cit. doc. 97.
113 Cit. doc. 97.
114 Cfr. docc. 97, 105.
115 Cfr. doc. 77.
116 Cit. doc. 97.
31
assolutamente in grado di soddisfare autonomamente le esigenze di una parte
significativa di tale mercato anche gestendo 6 radio. Inoltre, le altre emittenti
radiofoniche sarebbero in grado di replicare congiuntamente la medesima
copertura raggiunta dal “Sistema Radio Mediamond”, anche considerando la
composizione degli ascoltatori117.
82. Infine, RTI sostiene che Virgin Radio non sia sovrapponibile in
termini di target a Radio Kiss Kiss ma che quest’ultima sia più simile a
Radio M2O. Considerando gli indici di affinità (I.A.) della fascia di età 14-
17, “Virgin ha un indice molto più basso di quello di Radio Kiss Kiss (161
contro 316), mentre sulla fascia 25-34 Radio Kiss Kiss ha un indice molto
più basso di quello di Virgin (156 contro 229). Ciò dimostra, come
confermato dal GM, che passa dal 704 di Virgin al 377 di Radio Kiss Kiss
per quest’ultima fascia di età, che Virgin non copre il target “giovani”, ma
quello “adulti”“ 118. Oltre a tali differenze, le due radio si distinguono per il
livello di istruzione degli ascoltatori, per il palinsesto più internazionale
proposto da Virgin Radio e per gli stili di vita (posizionamento in
considerazione delle necessità di ricerca di informazioni, apertura e
protagonismo, ricerca di intrattenimento, rito e tradizione119).
VII.III Le misure proposte da RTI
83. In data 1° marzo 2016, la società RTI ha proposto una serie di misure
che ritiene siano “in grado di fugare qualsiasi dubbio circa le asserite
conseguenze negative della concentrazione in oggetto sullo scenario
concorrenziale di riferimento”120. Le misure proposte121 consistono:
Misura n. 1. Cessazione del rapporto di concessione pubblicitaria con Radio
Italia. Il gruppo Fininvest, alla scadenza naturale prevista per il 31 dicembre
2016 del contratto attualmente in essere con Radio Italia, si impegna a non
negoziare il rinnovo del Contratto di Concessione e a non concludere un
nuovo contratto di concessione con Radio Italia avente il medesimo oggetto.
Inoltre, a decorrere dal 1° gennaio 2017 e per gli anni 2017, 2018, 2019,
2020, il gruppo Fininvest si impegna a non concludere alcun contratto di
concessione pubblicitaria, né in via esclusiva né in via non esclusiva, per la
raccolta e la vendita di pubblicità in Italia con la medesima società;
117 Cfr. docc. 97, 105.
118 Cit. doc. 97.
119 Cfr. doc. 97, Tabelle VI.3 e VI.4.
120 Cit. doc. 77.
121 Cfr. doc. 77.
32
Misura n. 2. Separazione societaria delle concessionarie di pubblicità del
Gruppo e conclusione separata dei contratti con i centri media. La raccolta
pubblicitaria su mezzo radiofonico, la raccolta pubblicitaria su mezzo
televisivo in modalità free e la raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo in
modalità pay da parte del Gruppo saranno effettuate da società separate.
Inoltre, i contratti per la raccolta pubblicitaria sul mezzo radiofonico tra
Mediamond e i centri media saranno separati dai contratti relativi agli altri
mezzi di comunicazione stipulati dalle altre concessionarie appartenenti al
gruppo Fininvest;
Misura n. 3. Astensione dall’acquisizione di emittenti radiofoniche nazionali
e dalla stipulazione di contratti di concessione pubblicitaria con emittenti
radiofoniche nazionali. Fino al 31 dicembre 2020 il gruppo Fininvest si
impegna a non acquisire alcuna società titolare di titolo abilitativo per la
radiodiffusione in ambito nazionale e a non stipulare alcun contratto per la
gestione della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico con emittenti
radiofoniche nazionali diverse da quelle per le quali attualmente Mediamond
gestisce la raccolta pubblicitaria, né in via esclusiva né in via non esclusiva,
per la raccolta e la vendita di pubblicità in Italia per gli anni 2017, 2018,
2019 e 2020.
84. In sede di memorie finali, RTI si è detta disposta “a estendere
l’Impegno n. 3 all’anno 2016”122. Durante l’Audizione Finale123, la società si
è impegnata “a non negoziare il rinnovo del contratto di concessione con
Radio Kiss Kiss, alla scadenza naturale del contratto, e a non concludere un
nuovo contratto di concessione avente il medesimo oggetto con la medesima
società”124. Inoltre, il gruppo Fininvest si è impegnato a non concludere
alcun contratto di concessione pubblicitaria con la medesima società, né in
via esclusiva né in via non esclusiva, che riguardi la raccolta e la vendita di
pubblicità in Italia per gli anni 2018, 2019, 2020.
85. Le misure di cui ai punti 1 e 3 entreranno in vigore il giorno
successivo alla notifica del provvedimento di autorizzazione dell’Operazione
e produrranno effetti sino al 31 dicembre 2020. Le misure di cui al punto n. 2
entreranno in vigore il giorno successivo alla notifica del provvedimento di
autorizzazione dell’Operazione e rimarranno in vigore per una durata
indeterminata. Inoltre, RTI si riserva di richiedere la revisione, totale o
parziale, delle misure al verificarsi di mutamenti sostanziali della situazione
di mercato considerata nel provvedimento di chiusura dell’istruttoria.
122 Cit. doc, 97.
123 Cfr. doc. 105.
124 Cit. doc. 105.
33
86. Nel mese di gennaio 2017 RTI comunicherà all’Autorità l’avvenuta
scadenza del contratto con Radio Italia e presenterà una relazione
sull’adempimento delle misure n. 2 e 3. Successivamente, RTI presenterà
una relazione sull’adempimento delle misure con scadenza annuale. RTI si
impegna a consultare l’Autorità in caso di eventi imprevisti che possano
ostacolare per qualsiasi ragione la realizzazione di tali misure, al fine di
concordare una soluzione che garantisca il sostanziale rispetto di quanto
sopra previsto.
87. In merito all’idoneità delle misure, RTI sostiene che l’operazione così
come notificata non sia suscettibile di determinare la creazione o il
rafforzamento di una posizione dominante nel mercato della raccolta
pubblicitaria su mezzo radiofonico. La misura n. 1 circa il rilascio della
raccolta pubblicitaria di Radio Italia, in combinazione con le misure n. 2 e 3
può essere considerata, a detta di RTI, adeguata e sufficiente a tutela della
concorrenza nel mercato della raccolta pubblicitaria sul mezzo radiofonico,
come sarebbe comprovato dall’indice HHI che, escludendo Radio Italia,
passerebbe da 1.523 a 1.736, con una variazione di 213 (inferiore alla soglia
di 250), la quale permetterebbe di raggiungere quote di share superiori al
30% solo sulla fascia 25-34 anni, che non rappresenterebbe un target
sufficientemente ampio. Tale idoneità, secondo la stessa, è ancor più
rafforzata dalle misure integrative presentate successivamente125.
VIII. VALUTAZIONI
88. L’operazione di concentrazione in esame comporta l’acquisizione da
parte del gruppo Fininvest, per il mezzo di RTI, del gruppo Finelco, soggetto
operante in diversi settori dell’editoria (radiofonica, televisiva e on-line) e, in
particolare, nel mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico in
ambito nazionale. Il gruppo Fininvest è attivo nel medesimo mercato della
raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico in ambito nazionale attraverso la
concessionaria Mediamond, che raccoglie la pubblicità sia per le emittenti
radiofoniche del gruppo che per altre emittenti radiofoniche nazionali e
locali (Radio Italia, Radio Kiss Kiss, Radio Subasio, Radio Norba).
89. Le evidenze istruttorie agli atti permettono di confermare quanto
ipotizzato in sede di avvio, vale a dire che la concentrazione in esame sia
idonea a costituire in capo all’entità post-merger una posizione dominante
125 Cfr. doc. 105.
34
nel mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico, in ambito
nazionale, idonea ad eliminare o ridurre in modo sostanziale e durevole la
concorrenza. Infatti, diverse circostanze portano a tali conclusioni in ragione
degli effetti di sovrapposizione orizzontale, di completezza della gamma e di
effetti di natura conglomerale che connotano l’operazione.
VIII.I Gli effetti dell’operazione
90. In primo luogo, nel mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo
radiofonico, le Parti detengono una quota di mercato in valore congiunta del
[35-40%] nel 2014. Il secondo operatore nel mercato, il gruppo L’Espresso,
disporrà del [15-20%]. Inoltre, dai dati forniti successivamente all’avvio
dell’istruttoria126, nel 2015 la quota congiunta in valore è circa il [35-40%]
del totale di mercato . Ad esito della concentrazione, l’indice HHI per il 2014
passerebbe da 1630 a 2306, con una variazione di 676. L’indice di
concentrazione CR2 varierebbe dal 44% al 58% e l’indice CR3 dal 60% al
74%.
91. Inoltre, anche considerando i fatturati da ultimo forniti da RTI127 per il
2014, l’indice HHI per il 2014 passerebbe da 1515 a 2120, con una
variazione di 605. L’indice di concentrazione CR2 varierebbe dal 41% al
55% e l’indice CR3 dal 57% al 72%.
92. Occorre osservare che, secondo i consolidati orientamenti in materia di
valutazione delle operazioni di concentrazione128, anche nel caso di quote di
mercato congiunte inferiori al 50% o inferiori al 40% si può giungere alla
creazione o al rafforzamento di una posizione dominante. Nel caso di specie,
il gruppo Fininvest acquisirebbe ad esito della concentrazione una quota di
mercato rilevante di circa il doppio rispetto al secondo operatore del
mercato. Inoltre, l’operazione di concentrazione comporterebbe un
incremento della concentrazione (HHI) superiore al 400% dei valori di
riferimento (150 punti). La concentrazione, pertanto, altera profondamente il
dato strutturale del mercato.
93. In secondo luogo, l’operazione di concentrazione accentra un insieme
elevato di editori controllati o gestiti per via contrattuale, che costituiscono –
secondo la definizione dello stesso gruppo Fininvest – il “Sistema radio
126 Cfr. doc. 68.
127 Cfr. docc. 59, 97.
128 Cfr. Orientamenti relativi alla valutazione delle concentrazioni orizzontali a norma del regolamento del
Consiglio relativo al controllo delle concentrazioni tra imprese (2004/C 31/03).
35
Mediamond”129. Tale “Sistema radio”, come si evince dai documenti
aziendali di Fininvest, è dotato di un livello di copertura e di una varietà di
segmenti che non sono commisurabili ad alcun altro concorrente.
94. In particolare, su un totale di 17 emittenti130, il gruppo Fininvest
gestirà la raccolta pubblicitaria di sei emittenti radiofoniche nazionali a cui si
aggiunge il titolo autorizzativo per la trasmissione di Radio Orbital, il quale
potrebbe essere in futuro equiparato a quello di una concessione radiofonica
nazionale, che costituisce un asset utilizzabile in futuro per la raccolta
pubblicitaria. A tali emittenti radiofoniche nazionali, si aggiungono due
emittenti radiofoniche locali di notevole estensione ( super-areali) con un
numero di ascolti equiparabile a emittenti radiofoniche nazionali. A fronte di
un simile posizionamento, non si ritiene che vi possa essere un incremento
dell’offerta nel medio periodo, in considerazione del ritardo nel processo di
digitalizzazione delle reti radiofoniche, per il quale non è prevista una data di
conclusione131.
95. Secondo quanto emerso nel corso dell’istruttoria, il gruppo Fininvest
ha pianificato una nuova strategia commerciale per il “Sistema radio
Mediamond”; dai documenti che la descrivono, si desume che lo stesso
razionale dell’operazione risiede nella creazione di un polo di radio con
coperture della popolazione non raggiungibili da nessun altro operatore,
anche considerando ciascun target rilevante. I suddetti documenti aziendali
del gruppo Fininvest descrivono il “Sistema radio Mediamond” come dotato
di una “leadership incontrastata” e “in grado di raggiungere qualsiasi target
nell’ambito della popolazione individui 15-64 (target commerciale)”132 (cfr.
Figura 4). In particolare, i suddetti documenti aziendali pongono l’accento su
diverse caratteristiche che connotano la nuova offerta commerciale, vale a
dire: (i) la presenza di emittenti di eccellenza, (ii) la molteplicità dei target
raggiungibili, (iii) la flessibilità di costruzione dell’offerta commerciale, (iv)
la presenza di “grandissime audience (quasi televisive)”133, (v) la difficile
129 Cfr. doc. 50, all. 4 e 5, doc. 54, all. 3 e 4, e doc. 63 all. 4. In particolare, il “Sistema Radio Mediamond” è
definito come una piattaforma radiofonica composta da Radio 101, Radio 105, Virgin Radio, Radio
Montecarlo, Radio Italia, Radio Kiss Kiss, Radio Subasio, Radio Suby e Radio Norba.
130 In particolare, in origine sono state autorizzate 16 emittenti radiofoniche nazionali e 2 emittenti per la
trasmissione di segnale estero (Radio Montecarlo e Radio Orbital). Nel 2015, Radio Montecarlo ha ottenuto
l’equiparazione tra l’autorizzazione alla ripetizione del segnale estero rilasciata alla società stessa nel
febbraio del 1994 e le concessioni radiofoniche nazionali, con la conseguente cessazione dell’obbligo di
ripetizione dei programmi esteri e il riconoscimento del diritto alla produzione e diffusione di programmi
radiofonici propri. Cfr. doc. 1, all. f.4.6, Bilancio 2014 Gruppo Finelco S.p.A., pag. 10. Pertanto,
attualmente vi sono 17 concessioni radiofoniche nazionali e una autorizzazione alla ripetizione del segnale
estero.
131 Cfr. doc. 63.
132 Cit. doc. 50, all. 5, doc. 54, all. 4, doc. 63, all. 4. Si vedano, inoltre, doc. 50, all. 4, e doc. 54, all. 3.
133 Cit. doc. 50, all. 5, doc. 54, all. 4, doc. 63, all. 4.
36
sostituibilità del “Sistema radio Mediamond”.
Figura 4 – Curva di ascolti del “Sistema radio Mediamond” 134
96. Come confermato dai soggetti interpellati nel corso dell’istruttoria e
dai dati di audience precedentemente illustrati, infatti, le sole radio nazionali
del “Sistema Radio Mediamond” disporranno di audience share superiori al
30% in media (34,1% nel giorno medio e 36,1% nel quarto d’ora medio),
quasi il doppio del secondo soggetto in termini di audience (Rai), che però
ha un posizionamento estremamente alto nella fascia non commerciale (oltre
64 anni) ed è assoggettata a dei limiti di affollamento pubblicitario135.
97. Analizzando i dati per segmento, le radio nazionali del “Sistema Radio
Mediamond” ottengono un posizionamento estremamente elevato nel target
femminile (37% di share audience nel giorno medio) e nella fascia di età 14-
54 anni (dal 34,2% al 42% a seconda del sottogruppo considerato). Anche
considerando macro-target di età – vale a dire Individui 15-34, Individui 18-
34, Individui 25-64 e Individui 35-64 – il “Sistema radio Mediamond”
134 Cfr. doc. 50, all. 5, doc. 54, all. 4, doc. 63, all. 4.
135 Cfr. Tabella 3 e Tabella 6 supra. In particolare, Rai detiene uno share audience nel giorno medio pari al 60,3% nella fascia di età oltre 64 anni, mentre ha uno share compreso tra il 4,6% ed il 18,9% nella fascia
14-54 anni e del 36,3% nella fascia 54-64 anni.
37
ottiene il medesimo posizionamento in termini di audience share
(rispettivamente il 39,3%, 40,4%, 36,6% e 34,7% dell’ audience share).
Come illustrato in precedenza136, share audience del 30-45% degli ascolti
delle radio nazionali nel target rilevante sono sufficienti per la pianificazione
di una campagna pubblicitaria radiofonica. Il nuovo “Sistema radio
Mediamond”, quindi, si pone in una posizione di forte asimmetria rispetto ai
concorrenti, potendo offrire un ventaglio di radio con ascolti estremamente
elevati.
98. Inoltre, ciò che caratterizzerà la nuova offerta commerciale nel
mercato della raccolta pubblicitaria radiofonica del gruppo Fininvest sarà la
presenza in tutti i target rilevanti e, soprattutto, nei target femminili e
giovanili, dove registra un posizionamento non equiparabile a nessun altro
concorrente. Pertanto, la nuova entità raggiungerà un posizionamento tale da
garantirle una sostanziale superiorità sul mercato e consentirle
comportamenti non condizionati da alcuna pressione concorrenziale e, di
conseguenza, idonea a pregiudicare la concorrenza nel mercato.
99. In terzo luogo, il gruppo Fininvest sarà in grado di sfruttare la sua
posizione di dominanza sul mercato pubblicitario televisivo come leva di
posizionamento sul mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo
radiofonico. Come illustrato in precedenza, infatti, le logiche di
pianificazione pubblicitaria sono volte in misura preponderante all’utilizzo
congiunto di diversi media. Nello specifico, il mezzo radiofonico mostra
delle caratteristiche tali da permettere una efficace associazione con il mezzo
televisivo. In questo senso, la concentrazione in esame è idonea a
determinare effetti di preclusione dei concorrenti nel mercato della raccolta
pubblicitaria su mezzo radiofonico in ambito nazionale come risultato di un
siffatto effetto di leva.
100. Per verificare la presenza di possibili effetti di preclusione legati alla
natura conglomerale di un’impresa è necessario verificare “se l’impresa
risultante dalla concentrazione sarebbe in grado di attuare una preclusione
nei confronti dei propri concorrenti, in secondo luogo se avrebbe l’incentivo
economico ad agire in tal modo e, in terzo luogo, se una strategia di
preclusione avrebbe un considerevole effetto negativo sulla concorrenza,
causando quindi un danno per i consumatori” 137.
101. In merito alla capacità di preclusione, si osserva che il mezzo
136 Cfr. doc. 45, 50.
137 Cit. Orientamenti relativi alla valutazione delle concentrazioni non orizzontali a norma del regolamento
del Consiglio relativo al controllo delle concentrazioni tra imprese (2008/C 265/07).
38
radiofonico è quasi sempre associato ad altri media 138. Inoltre, date le
caratteristiche demografiche degli ascoltatori, l’associazione tra radio e
televisione permette di integrare la copertura pubblicitaria per quei target
difficilmente raggiunti dal mezzo televisivo (i c.d. light tv viewers). Su
questo punto, si osservi, ad esempio, che gli inserzionisti su mezzo radio che
utilizzano contestualmente il mezzo televisivo rappresentano l’82% dei
ricavi totali del mercato radiofonico139. Anche considerando il numero di
inserzioni o il dato relativo ad una singola marca/prodotto, si osserva che la
maggioranza degli inserzionisti pianifica congiuntamente la pubblicità sul
mezzo radiofonico e sul mezzo televisivo. Le caratteristiche dei diversi
media, quindi, si prestano ad una naturale associazione tra la raccolta
pubblicitaria televisiva e radiofonica.
102. Gli stessi documenti che presentano le politiche commerciali di
Mediamond manifestano la presenza di futuri “eventi e […] attività cross
mediali con la TV”140. La riorganizzazione del bacino pubblicitario in
segmenti (fasce orarie) rispetto ad una logica di rotazione, che ha
caratterizzato il mezzo radio fino ad oggi141, si presta anche ad
un’associazione più marcata del mezzo radiofonico al mezzo televisivo142.
Inoltre, la stessa RTI ha dichiarato di aver proposto ad alcuni clienti, tra cui
MSC Crociere e Ferrarelle, alcune campagne cross-mediali143.
103. Nel mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo, il gruppo
Fininvest detiene una quota di mercato del [50-55%]. Il mezzo televisivo,
inoltre, è la principale tipologia di investimento pubblicitario e attira il 60%
circa delle risorse pubblicitarie nazionali144. Il gruppo Fininvest, pertanto, è
presente nel principale mercato pubblicitario nazionale in una posizione di
dominanza. Nessun altro soggetto nel medesimo mercato, ad esempio Rai, è
in grado di esercitare una forza similare, poiché non dispone di un tale
posizionamento sul mercato televisivo e presenta degli incentivi e dei limiti
competitivi differenti legati alle funzioni di servizio pubblico. Inoltre, la
maggior rilevanza del mercato pubblicitario televisivo rispetto ad altri
mercati pubblicitari145 non permette di utilizzare un siffatto effetto di leva da
parte degli altri gruppi presenti nel mercato radiofonico.
138 Cfr. doc. 45, 50, 54, 63, 65.
139 Cfr. doc. 54.
140 Cit. doc. 50, all. 5, doc. 54, all. 4, doc. 63, all. 4.
141 Cfr. docc. 54, 59.
142 Cfr. doc. 54.
143 Cfr. doc. 97.
144 Cfr. doc. 65. Si veda anche il doc. 50, all. 1 e il doc. 59, all. 2
145 Il mercato pubblicitario su mezzo televisivo ha una dimensione di circa 5 volte superiore all’editoria
quotidiana e di circa 8 volte dell’editoria periodica. Cfr. doc. 50, all. 1, e doc. 59, all. 2.
39
104. Benché RTI sostenga che le logiche commerciali valorizzino i singoli
editori, si deve sottolineare che le tre concessionarie del gruppo Fininvest –
che si occupano di tv free (Publitalia ‘80) , pay-tv (Digitalia ‘08) e degli altri
settori (Mediamond) – stipulano congiuntamente i contratti con i centri
media 146, che intermediano circa l’80-85% della domanda in valore. A questi
centri media viene riconosciuto un diritto di negoziazione che, anche se
differenziato per mezzo, può condizionare le vendite.
105. Il processo di definizione di tali diritti di negoziazione è soggetto a
modifiche costanti nell’anno ed anche a consuntivo. L’analisi dei documenti
contrattuali tra centri media e il gruppo Fininvest, infatti, attesta la prassi di
riconoscere aliquote superiori in funzione di particolari clienti o, in generale,
di modificare le aliquote riconosciute ai centri media (ad esempio i più
grandi) successivamente alla conclusione dell’anno di riferimento147. È facile
comprendere, quindi, come anche in ragione di siffatta prassi commerciale, il
gruppo Fininvest sia in grado di riconoscere ex-post aliquote maggiori sul
mezzo televisivo che possono essere rispondenti a un processo di
condizionamento delle vendite nel mercato radiofonico. Su questo punto, si
deve osservare che il riconoscimento di aliquote anche marginalmente
superiori sul versante televisivo è idoneo a condizionare le vendite sul
mercato radiofonico alla luce dell’ampia sproporzione di ricavi tra i due
mercati. In particolare, un incremento del diritto di negoziazione sul mercato
televisivo dello 0,1% avrebbe un impatto pari a un aumento dell’1% circa del
diritto di negoziazione sul mercato radiofonico148.
106. Il condizionamento dei flussi di vendita non contraddice il mandato
dei centri media, che è di tipo spurio, vale a dire di congiunzione degli
interessi dei clienti inserzionisti e delle concessionarie. Infatti, con la
concentrazione in esame, il gruppo Fininvest disporrà di un “sistema radio”
tale da assecondare anche gli obiettivi di copertura del messaggio
pubblicitario dei clienti inserzionisti, in quanto idoneo a raggiungere tutti i
segmenti rilevanti della popolazione radiofonica con ampie coperture e
reach 149.
107. Come sottolineato dai soggetti interpellati nel corso del
procedimento150, siano essi editori radiofonici concorrenti o centri media,
146 Nello specifico, Publitalia ‘80 stipula il contratto anche in nome e per conto di Digitalia ‘08 e
Mediamond. Cfr. doc. 17, all. 2.f-g.II.
147 Su questo punto si veda anche il doc. 65.
148 La dimensione del mercato pubblicitario televisivo, infatti, è superiore di 9,8 volte della dimensione del
mercato pubblicitario radiofonico.
149 Il reach % è il rapporto tra copertura netta del target e universo di riferimento.
150 Cfr. docc. 45, 50, 54, 63.
40
l’operazione di concentrazione ha l’effetto di conferire siffatta capacità
prima non disponibile al gruppo Fininvest, già presente sul mercato della
raccolta pubblicitaria radiofonica. Con il nuovo “Sistema radio Mediamond”,
vi sono forti incentivi ad acquistare la gamma di prodotti in questione da una
singola fonte che assicura ai clienti una copertura, reach e varietà di
segmenti che si dimostrano sufficienti per la pianificazione pubblicitaria
radiofonica. Peraltro, tale capacità è dimostrata prendendo in esame alcuni
dati pubblicitari forniti dai soggetti intervenienti nel procedimento151, come
ad esempio il caso Toyota Hybrid illustrato in precedenza, che attestano
come non sia necessario pianificare la pubblicità in altre radio differenti da
quelle del “Sistema radio Mediamond”. Inoltre, quanto rilevato in sede di
memorie finali da RTI in relazione all’utilizzo di esclusive152 nel mercato
rilevante conferma ulteriormente tali valutazioni.
108. Un’altra condizione da verificare riguarda gli incentivi a porre in
essere le suddette strategie preclusive. Secondo le Linee Guida
precedentemente richiamate, una strategia preclusiva di condizionamento
delle vendite potrebbe risultare remunerativa per la stessa impresa risultante
dalla concentrazione153.
109. Gli incentivi all’implementazione di strategie di leva da parte del
gruppo Fininvest sono da ritrovarsi, come emerso nel corso del
procedimento154, nella disponibilità di un nuovo polo radiofonico gestito
dalla concessionaria Mediamond. Prima di tale operazione, infatti, le radio
per le quali il gruppo Fininvest raccoglieva la pubblicità non disponevano di
una copertura sufficiente e di una adeguata presenza in tutti i segmenti
rilevanti ( target). Pertanto, una strategia di condizionamento delle vendite
attraverso il mezzo televisivo avrebbe generato delle perdite legate al fatto
che la copertura assicurata non sarebbe stata sufficiente per soddisfare le
esigenze di pianificazione pubblicitaria radiofonica degli inserzionisti.
110. Al contrario, ad esito dell’operazione, il gruppo Fininvest sarà in grado
151 Cfr. doc. 50, all. 3, doc. 54, all. 1.
152 Cfr. doc. 97.
153 “Ad esempio, se un numero significativo di clienti non è interessato all’acquisto del pacchetto, ma
preferisce invece comperare soltanto un prodotto (ad esempio il prodotto utilizzato per generare l’effetto
leva), le vendite di tale prodotto (quale contenuto nel pacchetto) possono diminuire notevolmente. Possono
inoltre insorgere perdite sul prodotto che dovrebbe beneficiare dell’effetto leva quando i clienti che prima
della concentrazione «mescolavano e combinavano» il prodotto di una delle imprese oggetto della
concentrazione con il prodotto di un’altra impresa decidono di acquistare il pacchetto offerto dai
concorrenti o di non acquistare più per niente il prodotto” cit. Orientamenti relativi alla valutazione delle concentrazioni non orizzontali a norma del regolamento del Consiglio relativo al controllo delle
concentrazioni tra imprese (2008/C 265/07).
154 Cfr. doc. 45, 50, 54, 63.
41
di sfruttare la naturale propensione155 degli inserzionisti a pianificare
congiuntamente la pubblicità su mezzo televisivo insieme alla pubblicità su
mezzo radiofonico. In questo modo, per una parte preponderante della
domanda pubblicitaria che pianifica congiuntamente la pubblicità sui mezzi
televisivi e radiofonici, pari a circa l’82% in valore156 e a una parte
maggioritaria considerando i volumi, il gruppo Fininvest sarà in grado di
acquisire nuova pubblicità sul versante radiofonico senza un sacrificio sul
mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo, la quale verrebbe
pianificata comunque.
111. Infine, è necessario verificare se una strategia di condizionamento
delle vendite sia idonea a determinare un effetto negativo sulla concorrenza.
Nel caso di specie, si ritiene che l’adozione di una strategia preclusiva nel
mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico, sfruttando
l’effetto di leva del mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo,
possa determinare una limitazione significativa delle prospettive di vendita
per i concorrenti sul mercato, con effetti di riduzione della capacità
produttiva (uscita dal mercato) e/o di rafforzamento del potere di mercato del
gruppo Fininvest mediante l’acquisizione dei contratti di concessione
pubblicitaria di ulteriori emittenti radiofoniche terze. Entrambi gli scenari,
che non sono necessariamente alternativi, sono idonei a ridurre la
concorrenza nel medio periodo e a condurre a un aumento dei prezzi nel
mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico.
112. In particolare, secondo quanto emerso nel corso del procedimento, la
struttura dei costi del mercato radiofonico presenta elevati costi fissi, pari al
96-98%157. Pertanto, una riduzione significativa dei ricavi pubblicitari
radiofonici, che costituiscono il 95-97%158 dei ricavi di una emittente,
potrebbe comportare l’uscita dal mercato della raccolta pubblicitaria
radiofonica dei concorrenti del gruppo Fininvest. Ad esempio, una riduzione
delle vendite compresa tra il 7% e il 9% circa sarebbe idonea a
compromettere il pareggio di bilancio per le due maggiori emittenti
radiofoniche monoprodotto (RTL e RDS)159. Per rispondere alla medesima
155 Su questo punto, si devono richiamare i documenti di presentazione delle nuove politiche commerciali di
Mediamond (cfr. doc. 50, all. 4 e 5, doc. 54, all. 3 e 4, e doc. 63 all. 4), che anticipano le nuove logiche di
congiunzione tra il mercato televisivo e il mercato radiofonico. Inoltre, si devono menzionare anche le
esperienze di collaborazione editoriale tra tv e radio (cfr. doc. 63).
156 Cfr. doc. 54.
157 Cfr. doc. 50. In particolare i costi variabili incidono per circa il 2-4% nella struttura dei costi di una emittente radiofonica.
158 Cfr. doc. 50. Si vedano anche i docc. 54, 63.
159 In particolare, per il 2014 (ultimo bilancio disponibile), RTL ha un utile di esercizio pari a 3.008.288
euro e un valore della produzione pari a 39.512.268 euro; una variazione dei ricavi del 7,61% annullerebbe
l’intero utile di esercizio. RDS ha un utile di esercizio per l’anno 2014 pari a 3.200.572 euro e un valore
42
strategia di condizionamento delle vendite, tuttavia, gli editori radiofonici
terzi potrebbero anche scegliere di far raccogliere la propria pubblicità dal
gruppo Fininvest, secondo una dinamica attrattiva verso la concessionaria
del gruppo, o creare un polo alternativo di medesime dimensioni.
113. In ambedue gli scenari, la strategia preclusiva di condizionamento
delle vendite comporterà un effetto negativo sulla concorrenza, indebolendo
la capacità dei concorrenti di competere e riducendo l’offerta nel mercato o
gli incentivi a competere tra emittenti radiofoniche mediante l’accentramento
della raccolta pubblicitaria in uno o più poli di concessionarie pubblicitarie.
L’allentamento degli incentivi a competere è idoneo a pregiudicare la
concorrenza ed il benessere del consumatore in termini di peggioramento dei
prezzi, della qualità, della varietà e del grado di innovazione.
VIII.II Replica alle osservazioni di RTI
114. Secondo RTI, come descritto in precedenza, i fatturati forniti dalla
stessa, desunti dal bilancio di esercizio del gruppo Finelco, sarebbero
sovrastimati in considerazione di taluni metodi di valutazione delle poste di
bilancio del gruppo Finelco. Ad esito di ciò, le quote di mercato sarebbero
inferiori (di circa il 2,5%) rispetto a quanto rilevato in sede di avvio.
115. Su questo punto, si deve rimarcare che è metodologicamente sbagliato
utilizzare un valore risultante dalla differenza tra i ricavi e alcuni costi (come
le commissioni o provvigioni di agenzia160) poiché tale dato non rispecchia il
reale valore del fatturato161. Tuttavia, si osserva che la valutazione degli
effetti non risente, anche ammettendo la bontà della tesi di RTI, della
suddetta variazione di quota di mercato. Infatti, come visto in precedenza,
utilizzando i dati forniti del 2014 che RTI ritiene corretti, gli indici di
concentrazione non variano significativamente. L’alterazione strutturale del
mercato è comunque significativa. Infatti, l’indice HHI per il 2014
passerebbe da 1515 a 2120, con una variazione di 605, ben oltre i valori di
riferimento. È da ricordare, inoltre, che l’analisi concorrenziale svolta
precedentemente, che riguarda valutazioni di natura orizzontale e
conglomerale, prende a riferimento un insieme di elementi molto più ampio
della produzione pari a 35.352.701 euro; una variazione dei ricavi del 9,05% azzererebbe l’utile di
esercizio.
160 La stessa RTI, infatti, afferma che le commissioni di agenzia sono iscritte al bilancio del gruppo Finelco
tra i costi della società alla voce “provvigioni, agenzie e sconti di agenzia” (cfr. doc. 97).
161 Sul punto si veda la sezione Fatturati della Comunicazione consolidata della Commissione sui criteri di
competenza giurisdizionale a norma del regolamento (CE) n. 139/2004 del Consiglio relativo al controllo
delle concentrazioni tra imprese (2008/C 95/01).
43
delle singole quote di mercato162.
116. Inoltre, in merito alla tesi di RTI che si ritiene impossibilitata, dato
l’utilizzo di forcelle di fatturati, a verificare se il fatturato delle
concessionarie di pubblicità sia al netto o al lordo delle commissioni di
agenzia, poiché entrambi i valori sarebbero indicati nelle tabelle fornite dai
soggetti terzi, si rileva che RTI confonde la commissione di agenzia con le
quote di competenza degli editori e delle concessionarie pubblicitarie (o
commissioni delle concessionarie). Come è possibile osservare dai
documenti a cui RTI ha avuto accesso163, infatti, i dati forniti dalle Parti sono
distinti al netto e al lordo delle spettanze della concessionaria
pubblicitaria164. Poiché il fatturato ritenuto rilevante è il c.d. intermediato, ne
consegue che il fatturato utilizzato è al lordo della quota della concessionaria
pubblicitaria.
117. In merito alla gestione della raccolta pubblicitaria per emittenti
radiofoniche terze, si deve rimarcare che le concessionarie di pubblicità
definiscono le politiche commerciali degli spazi pubblicitari per le emittenti
radiofoniche per le quali gestiscono la raccolta pubblicitaria, siano esse nel
medesimo gruppo di controllo o gestite per via contrattuale.
Sebbene siano definiti dei livelli e obiettivi minimi di fatturato e, a volte,
anche dei listini, ciò non sembra incidere sull’autonomia commerciale della
concessionaria pubblicitaria.
118. In primo luogo, come affermato da Assocom, “i margini di
discrezionalità delle concessionarie sono comunque vasti”165 sia in presenza
di listini aggiornati che in presenza di listini obsoleti. Una più generale
conferma proviene dalla lettura della documentazione contrattuale166 e dei
documenti commerciali diffusi dalla stessa Mediamond, relativi alle nuove
162 Inoltre, si deve sottolineare che i dati forniti dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni includono
anche la raccolta pubblicitaria nazionale riferibile alle emittenti radiofoniche locali. Ciò è desumibile dal
fatto che la somma dei fatturati delle emittenti nazionali è inferiore al totale di mercato (voce “Altri” nella
Tabella 2) e, inoltre, viene considerata anche la raccolta di concessionarie nazionali (Mediamond e A.
Manzoni) in favore di radio locali terze.
163 Cfr. doc. 12, 13, 14.
164 Sul punto, le richieste di informazioni a L’Espresso, RTL e RDS chiedono di distinguere tra fatturato al
netto e al lordo delle commissioni delle concessionarie pubblicitarie (domanda n. 6, docc. 7, 8, 9). Inoltre,
come si evince chiaramente, ad esempio, dalla risposta del gruppo L’Espresso (doc. 4, all. 4), il fatturato
viene distinto in lordo e netto concessionaria. Viene inoltre specificato che i fatturati sono al netto della
commissione di agenzia. Pertanto, si desume facilmente che i dati utilizzati sono omogenei e riguardano
l’ intermediato, vale a dire al lordo della quota della concessionaria pubblicitaria.
165 Cit. doc. 45.
166 Cfr. doc. 11, all. 2.i. Ad esempio, il contratto di Radio Kiss Kiss, punto 9.5, recita alla concessionaria
che [omissis].
44
politiche commerciali del “Sistema radio Mediamond”167. Nello specifico, il
gruppo Fininvest struttura l’offerta commerciale, combinando le diverse
radio, predisponendo vari formati di offerta (offerta basic, offerta in libera,
offerta a target), e per ciascuno di essi definendo le tariffe e le altre
condizioni commerciali. A volte le offerte predisposte dalla concessionaria
del gruppo Fininvest prescindono dal considerare le singole radio, in una
logica di combinazione degli asset a disposizione, che è espressione della più
ampia autonomia commerciale168. La definizione di obiettivi minimi non
pregiudica tale autonomia, poiché le emittenti radiofoniche e le
concessionarie pubblicitarie condividono il medesimo obiettivo di
incremento del fatturato.
Figura 5 – Esempio di offerta a target con
Combinazioni di radio del “Sistema Radio Mediamond” 169
119. Sebbene le emittenti radiofoniche terze possano scegliere di cambiare
167 Cfr. doc. 50, all. 4 e 5, doc. 54, all. 3 e 4, e doc. 63 all. 4. In particolare, il “Sistema Radio Mediamond” è
definito come una piattaforma radiofonica composta da Radio 101, Radio 105, Virgin Radio, Radio
Montecarlo, Radio Italia, Radio Kiss Kiss, Radio Subasio, Radio Suby e Radio Norba.
168 Cfr. doc. 50, all. 4 e 5, doc. 54, all. 3 e 4, e doc. 63 all. 4.
169 Cfr. doc. 50, all. 4, doc. 54, all. 3.
45
una concessionaria al momento della scadenza del contratto o, qualora non si
trovi un accordo sugli obiettivi annuali secondo principi di buona fede
contrattuale, anticipatamente rispetto alla scadenza del contratto, si deve
rilevare che i contratti tra il gruppo Fininvest e le principali emittenti
radiofoniche terze (Radio Italia, Radio Kiss Kiss, Radio Subasio e Radio
Norba) hanno già una vita contrattuale di almeno [2-4] anni e una durata,
compresi i rinnovi intercorsi per taluni contratti, superiore a [2-4] anni. Si
rileva, quindi, una certa stabilità nelle quote di mercato relative a emittenti
radiofoniche terze.
120. Inoltre, in virtù degli effetti dinamici di attrazione descritti in
precedenza, si ritiene che tale stabilità possa consolidarsi nel tempo.
Tuttavia, la presenza di contratti di concessione pubblicitaria per conto terzi,
nonché la struttura di suddivisione dei ricavi tra emittenti e concessionarie,
potrebbe essere un elemento valorizzabile, come si vedrà nel seguito, per
l’individuazione di misure atte a scongiurare gli effetti pregiudizievoli della
concentrazione.
121. Per ciò che concerne le argomentazioni sulla generale
complementarità di tutti i media con la radio è necessario osservare, in primo
luogo, che la cross-medialità consente di amplificare l’efficacia del
messaggio pubblicitario, creando valore per gli inserzionisti.
122. Nella disamina delle caratteristiche del mercato radiofonico non si
nega che il mezzo radiofonico si presti all’utilizzo congiunto con altri media.
Tuttavia, si osserva che il mezzo televisivo è il principale mercato
pubblicitario in Italia, che attrae da solo il 58,2% degli investimenti
pubblicitari170, il mercato pubblicitario televisivo è 5 volte superiore a quello
dell’editoria quotidiana e circa 8 volte superiore a quello dell’editoria
periodica171. Gli altri media, infatti, attirano investimenti molto più modesti
(ad esempio, quotidiani 12% e periodici 7,6%). Inoltre, la radio è il
principale media per copertura dei c.d. light tv viewers con una percentuale
dell’85%, a cui seguono il web (65%) e la stampa (63%)172.
123. Sebbene, come osservato da RTI173, considerando il numero di
inserzioni, le combinazioni radio/tv, radio/quotidiani e radio/periodici
mostrino un’incidenza molto simile in numerica (compresa tra il 52% e il
56% del totale), si deve osservare che il dato in valore è estremamente
diverso. L’incidenza degli investimenti pianificati congiuntamente in radio e
170 Cfr. docc. 50, all. 1, 59, all. 2.
171 Cfr. docc. 50, all. 1, 59, all. 2.
172 Cfr. doc. 97.
173 Cfr. doc. 97, Tab. IV.1.
46
televisione è circa l’82% dell’intero fatturato radio174. I dati attestano
comunque e in modo univoco che una maggioranza degli inserzionisti
utilizza in modo congiunto la pianificazione pubblicitaria radiofonica e
televisiva175.
124. Inoltre, sia i dati in volume che in valore forniti da RTI mostrano una
maggiore incidenza del mezzo televisivo per il mezzo radiofonico rispetto ad
altri media. La combinazione radio e televisione, come detto in precedenza,
vale il 52% del numero e l’82% del valore delle inserzioni sul mezzo
radiofonico. La combinazione televisione e quotidiani vale il 14% del
numero e il 52% del valore delle inserzioni sulla stampa quotidiana. La
combinazione televisione e periodici vale il 13% del numero e il 45% del
valore delle inserzioni sul mercato pubblicitario della stampa periodica176.
125. Oltre a ciò, l’analisi svolta da RTI sulla singola marca o prodotto177,
benché confermi che la maggioranza delle inserzioni di un singolo prodotto
sia pianificata congiuntamente tra i mezzi radiofonici e televisivi, non riflette
appieno l’entità dell’utilizzo congiunto dei diversi media da parte di un
medesimo inserzionista che pianifica la pubblicità per diversi
prodotti/marche. Infatti, si deve osservare che un medesimo inserzionista può
pianificare una strategia pubblicitaria multiprodotto che fa uso di diversi
mezzi in misura differente per ciascun prodotto. Gli incentivi a definire una
strategia cross-mediale di un inserzionista, pertanto, prescindono dalla
circostanza che per uno dei diversi prodotti (o marche) del medesimo
inserzionista non si scelga l’utilizzo congiunto di più media.
126. Si deve peraltro rimarcare che gli altri gruppi presenti nel mercato non
hanno la medesima capacità di effettuare strategie di leva utilizzando il
posizionamento su un altro mercato pubblicitario contiguo a quello
radiofonico. Il gruppo Fininvest, infatti, è presente nel principale mercato
pubblicitario nazionale in una posizione di dominanza. Nessun altro soggetto
nel medesimo mercato è in grado di esercitare una forza similare e, anche
considerando gli altri gruppi presenti nel mercato radiofonico, questi non
detengono una posizione di dominanza nei mercati pubblicitari contigui a
quelli radiofonici diversi dalla televisione.
127. Da ultimo, si deve osservare che gli effetti pregiudizievoli della
concorrenza, come osservato in precedenza, sono il risultato di un insieme di
174 RTI non fornisce i dati in valore relative alle altre combinazioni (cfr. doc. 97, Tab. IV.2).
175 Su tale punto, si evidenzia che anche nel caso alcuni inserzionisti rifiutino una pianificazione su più
media, non è possibile negare che la grande maggioranza dei clienti pianifica la pubblicità su più mezzi.
176 Cfr. doc. 97, Tabelle IV.1 e IV.3.
177 Cfr. doc. 97, Tab. IV.3.
47
fattori che determinano la capacità e gli incentivi a effettuare una strategia
preclusiva di tipo conglomerale. Come illustrato in precedenza, gli incentivi
e la capacità dipendono intrinsecamente dall’estensione del “Sistema Radio
Mediamond”. Una presenza più ridotta sul mercato radiofonico, come ad
esempio quella detenuta prima della concentrazione dal gruppo Fininvest,
riduce la capacità di determinare degli effetti di leva preclusivi178.
128. Per ciò che concerne l’affermazione di RTI che l’esclusiva sia una
prassi diffusa sul mercato, si deve osservare che tale informazione conferma
le valutazioni circa la capacità di attuare una strategia preclusiva da parte
dell’entità risultante dalla concentrazione.
129. In merito alle considerazioni circa la strategia di valorizzazione di tipo
verticale dei singoli editori da parte del gruppo Fininvest, della presenza di
sistemi verticali di remunerazione per ciascun mezzo, nonché della
separazione societaria tra le concessionarie pubblicitarie che risponde anche
a limiti regolamentari ormai cessati, si osserva che le previsioni
regolamentari perseguivano un obiettivo che riguardava esclusivamente il
mercato televisivo ( free e pay-tv) e sono state imposte in considerazione di
uno specifico periodo di transizione tecnologica televisiva. I rimedi
regolamentari ormai cessati, inoltre, prevedevano anche un sistema di
controllo della contabilità, anche per il tramite della trasmissione periodica
della documentazione rilevante ai fini della vigilanza179 e costituivano,
quindi, un sistema di controllo fondato su più previsioni che completavano
l’obbligo di separazione societaria. Al contrario, non si possono ignorare i
documenti interni che descrivono la nuova politica commerciale del
“Sistema Radio Mediamond”180, i quali fanno riferimento a politiche cross-
mediali con la TV. La stessa RTI, in sede di memorie finali181, afferma di
aver proposto ad alcuni clienti (tra cui MSC Crociere e Ferrarelle) una
pianificazione cross-mediale. La separazione societaria, pertanto, non è
idonea da sola a scongiurare i rischi di vendita congiunta e ciò è anche
evincibile dall’assetto regolamentare richiamato da RTI, e ormai cessato, che
prevedeva un sistema di controllo molto più pervasivo della semplice
178 Sul punto, si deve osservare che RTI ritiene che “la cross-medialità può essere un incentivo, ma essa
non costituisce una leva di mercato determinante, perché la scelta della concessionaria è guidata
prevalentemente dai dati di audience e dalla capacità della specifica emittente radiofonica di realizzare gli
obiettivi di comunicazione proposti” (cit. doc. 97). In questa affermazione si coglie in pieno l’origine del problema concorrenziale di tipo conglomerale, che si ritrova nell’estensione del “Sistema Radio
Mediamond” in termini di audience e di capacità di realizzare gli obiettivi di comunicazione proposti.
179 Cfr. Delibera AGCom n. 136/05/CONS. (cfr. doc. 59, all. 4).
180 Cfr. doc. 50, all. 4 e 5, doc. 54, all. 3 e 4, e doc. 63 all. 4.
181 Cfr. doc. 97.
48
separazione societaria182.
130. In merito al sistema di valorizzazione verticale (per ciascun mezzo)
della remunerazione dei centri media, si deve osservare che l’analisi degli
addenda economici dei contratti con i centri media 183 mostra un sistema di
negoziazione in itinere di tipo informale, codificato con successive lettere tra
le Parti contrattuali. Tale prassi commerciale consiste nel modificare per
l’anno in corso o, in alcuni casi, anche per l’anno precedente le aliquote
riconosciute ai centri media sia per taluni mezzi che per taluni clienti. Con
una siffatta prassi, la presenza di un sistema di definizione verticale dei
compensi non scongiura il rischio di effetti di leva sui mercati contigui. Ciò
poiché un sistema di incentivazione all’acquisto congiunto, come spiegato in
precedenza, può essere implementato mediante la modifica ex post (o anche
nel corso dell’anno) delle aliquote percentuali riconosciute ai centri media
(anche per singoli clienti) .
131. Da ultimo, anche il dato formale che vede la presenza di contratti
congiunti tra Mediamond, Publitalia ‘80 e Digitalia ‘08, da una parte, e i
centri media, dall’altra, contraddice quanto affermato dalla Parte circa i
sistemi verticali e, peraltro, supera anche la divisione societaria dettata da
previsioni regolamentari184.
132. Ne consegue che la separazione societaria, nel caso di specie, non è
idonea a scardinare le logiche commerciali di gruppo e gli incentivi degli
stessi clienti a rivolgersi ad un unico soggetto.
133. In merito alla necessità di analizzare dei macro-target che siano più
ampi rispetto a quelli precedenti, si deve osservare che i dati relativi alle
audience share non variano anche considerando i macro-segmenti Individui
15-34, Individui 18-34, Adulti 25-64 e Adulti 35-64 (v. Tabella 7), che
rappresentano i profili proposti nei documenti commerciali del gruppo
Mediamond185. In particolare, per i macro-target Individui 15-34, Individui
18-34 le audience share sono rispettivamente del 39,3% e del 40,4%.
134. Infine, per ciò che concerne il posizionamento di Radio Kiss Kiss e
182 In particolare, l’articolo 2, comma 6, della Delibera n. 136/05/CONS (cfr. doc. 59, all. 4) prevedeva le
modalità attuative dell’obbligo di cui all’articolo 1, comma 1, lettera d), numero 2, (obbligo di praticare condizioni trasparenti eque e non discriminatorie). La Delibera n. 564/11/CONS (cfr. doc. 59, all. 5)
affermava che “la perdurante vigenza degli obblighi di cui all’art. 1, comma 1, lett. b), n. 2) e lett. d), n. 2,
della Delibera n. 136/05/CONS appare, altresì, idonea ad evitare il vulnus paventato in consultazione
consistente nella […] possibilità che Publitalia pratichi un sistema di vendita a bundle”. Pertanto, la separazione contabile e societaria non era l’unico elemento imposto dal regolatore al fine di ridurre i rischi
di vendita a pacchetto.
183 Nello specifico, Publitalia ‘80 stipula il contratto anche in nome e per conto di Digitalia ‘08 e
Mediamond. Cfr. doc. 17, all. 2.f-g.II.
184 Cfr. Delibere AGCom n. 136/05/CONS e n. 564/11/CONS.
185 Cfr. doc. 50, all. 4 e 5, doc. 54, all. 3 e 4, doc. 63, all. 4, e doc. 97.
49
Virgin Radio, si deve rilevare che il gruppo Fininvest predispone la sua
offerta commerciale nel segmento giovanile con le suddette radio. Virgin
Radio e Radio Kiss Kiss hanno entrambe una composizione dell’ audience
nella fascia 14-34 pari al 54% e una composizione dell’ audience nella fascia
18-34 pari al 40% (Radio Kiss Kiss) e 47% (Virgin Radio). Inoltre, la
composizione dell’ audience per la fascia 18-44 è pari al 70% per Virgin
Radio e al 61% per Radio Kiss Kiss186. Sul punto è necessario osservare che
la stessa Radio Kiss Kiss si ritiene più affine a Virgin Radio in
considerazione del target 187. Inoltre, benché le caratteristiche delle due radio
siano parzialmente diverse (in termini di motivazioni all’ascolto, tipologia di
programmazione e affinità), il dato della composizione dell’ audience
precedentemente esposto mostra chiaramente che le due radio sono seguite
da un pubblico sostanzialmente simile per età e questo a prescindere dalle
motivazioni (apertura e protagonismo, ricerca di intrattenimento, ecc.188) che
spingono tali utenti a seguire la radio. Infine, gli stessi documenti del gruppo
Fininvest collocano nel medesimo segmento le due radio (v. Figura 6).
Figura 6 – Presentazione del portafoglio radio del “Sistema Radio Mediamond” 189
186 Cfr. Elaborazioni dell’Autorità su dati Radio Monitor I semestre 2015. I medesimi dati sono stati forniti
da RTI congiuntamente alla presentazione delle misure (cfr. doc. 77, all. 1). Per effetto degli arrotondamenti
all’intero, la composizione di Radio Kiss Kiss, secondo i dati di RTI, è pari al 41% (invece del 40%) nella
fascia 18-34 e al 62% (invece del 61%) nella fascia 18-45.
187 Cfr. doc. 91. Sul punto si vedano anche i docc. 94 e 95.
188 Cfr. doc. 97, Tabelle VI.3 e VI. 4.
189 Cfr. doc. 50, all. 5, doc. 54, all. 4, doc. 63, all. 4.
50
VIII.III Valutazioni sulle misure proposte da RTI
135. L’analisi sin qui svolta mostra che l’operazione è idonea a determinare
effetti pregiudizievoli per la concorrenza sul mercato della raccolta
pubblicitaria su mezzo radiofonico. Le preoccupazioni concorrenziali sono
intrinsecamente legate al numero, al posizionamento e alla varietà (in termini
di target, macro- target e affinità) di radio gestite nel nuovo “Sistema Radio
Mediamond” che, insieme alla posizione di dominanza detenuta sul mercato
della raccolta pubblicitaria su mezzo televisivo, consentono di implementare
strategie di condizionamento delle vendite di tipo conglomerale. La
costituzione di un gruppo radiofonico di tale dimensione rispetto ai
concorrenti dal punto di vista delle quote di mercato, della copertura e della
presenza in ciascun target rilevante per il mercato pubblicitario radiofonico
si pone a fondamento sia degli effetti di natura orizzontale che degli effetti di
leva conglomerale sulla posizione detenuta da Fininvest sul mercato
pubblicitario televisivo.
136. L’istruttoria ha permesso di constatare che l’incentivo e la capacità di
condizionare le vendite sono intrinsecamente legate alla creazione di un polo
radiofonico, il “Sistema Radio Mediamond”, dotato di una copertura
estensiva e ridondante dei vari target (o macro target) pubblicitari
radiofonici (soprattutto nei segmenti donna, giovani e giovani adulti), che
rende di fatto profittevole una strategia preclusiva da parte del gruppo
Fininvest.
137. L’operazione è, pertanto, idonea a eliminare o ridurre in modo
sostanziale e durevole la concorrenza nel suddetto mercato della raccolta
pubblicitaria su mezzo radiofonico in ambito nazionale. Ciò detto, la società
RTI ha proposto in data 1° marzo 2016 una serie di misure190 che, con le
integrazioni successivamente proposte in sede di memorie finali e di
audizione finale, ritiene siano sufficienti a fugare le preoccupazioni
concorrenziali che emergerebbero dalla lettura dei documenti istruttori.
138. La misura n. 1 riguarda il rilascio della raccolta pubblicitaria di Radio
Italia, mediante l’impegno a non rinnovare il contratto in essere o stipulare
un nuovo contratto di concessione pubblicitaria con la suddetta radio. Inoltre,
il gruppo Fininvest si impegna a non stipulare un nuovo contratto con Radio
Italia per la raccolta pubblicitaria per gli anni 2017-2020. In sede di
audizione finale, la società si è impegnata a non rinnovare il contratto in
essere o stipulare un nuovo contratto di concessione pubblicitaria con Radio
190 Cfr. docc. 77, 97, 100 e 105.
51
Kiss Kiss. Inoltre, il gruppo Fininvest si è impegnato a non stipulare un
nuovo contratto con Radio Kiss Kiss per la raccolta pubblicitaria per gli anni
2018-2020.
139. L’originaria misura n. 1, come osservato nella Comunicazione delle
Risultanze Istruttorie e nelle memorie dei terzi intervenienti191, non era
sufficiente a eliminare i rischi concorrenziali riguardanti tutti i target (e
macro-target) maggiormente critici. In particolar modo, essa rispondeva alla
necessità di fugare le preoccupazioni concorrenziali per il segmento
femminile ma non per i segmenti giovanili (18-24, 25-34, 14-35, 18-35). La
nuova misura, che si aggiunge alla precedente, risponde a tale ultima criticità
anche per i target suddetti, prevedendo la rinuncia alla facoltà di rinnovo del
contratto di Radio Kiss Kiss.
140. Il rilascio di Radio Italia e di Radio Kiss Kiss, oltre a ridurre la quota
di mercato del gruppo Fininvest192, avrà l’effetto di ridurre la share audience
in tutti i target (o macro-target) individuati e in tutte le aree geografiche193 al
di sotto del 30% (v. Figura 7), soglia al di sotto della quale non si ritiene che
si possano verificare gli effetti pregiudizievoli della concorrenza analizzati in
precedenza in considerazione del fatto che, secondo quanto affermato dai
principali operatori del mercato194, una share audience inferiore al 30%
sarebbe insufficiente al fine di pianificare una campagna pubblicitaria.
191 Cfr. docc. 94, 95.
192 Si sottolinea che la valutazione della concentrazione non è basata esclusivamente sulle quote di mercato
ma su un insieme più ampio di elementi.
193 Cfr. Tabelle 3-7 supra.
194 Cfr. docc. 45, 50.
52
Figura 7 – Audience share del “Sistema radio Mediamond”
(I sem. 2015, radio nazionali)195
141. Tale misura è, dunque, necessaria e proporzionata. Essa ha il
medesimo effetto della cessione di radio di proprietà del gruppo Fininvest
con eguale audience share ma, in virtù del fatto che il fatturato realizzato nel
mercato è suddiviso tra concessionaria pubblicitaria ed editore, la misura ha
un’incidenza inferiore sui fatturati del gruppo Fininvest. Inoltre, nel corso
dell’istruttoria è emerso che nel mercato pubblicitario radiofonico vi sono
diversi soggetti interessati a raccogliere la pubblicità per emittenti
radiofoniche terze196. Si ritiene che il tempo intercorrente fino alla naturale
scadenza dei contratti di Radio Italia e Radio Kiss Kiss sia sufficiente a
permettere alle emittenti radiofoniche terze rilasciate di organizzare la
propria raccolta, anche considerando le diverse dimensioni delle due
emittenti.
142. La misura n. 2 non è da sola sufficiente a rimuovere i rischi
195 Cfr. Elaborazioni dell’Autorità su dati Radiomonitor, H1 2015. Il totale degli ascolti è calcolato al lordo
delle sovrapposizioni, evitando in tal modo di sovrastimare le quote di audience.
196 Cfr. docc. 50, 54.
53
concorrenziali analizzati in precedenza, in considerazione della dinamica e
della prassi commerciale prevalenti nel mercato nonché degli incentivi dei
centri media e degli inserzionisti analizzati in precedenza. Tuttavia, la misura
n. 2 può essere ritenuta utile al fine di rafforzare e rendere maggiormente
efficaci le altre misure.
143. La misura n. 3 è volta a limitare l’ulteriore espansione sul mercato
della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico in ambito nazionale
mediante l’acquisizione del controllo o del contratto di concessione
pubblicitaria di ulteriori emittenti radiofoniche nazionali rispetto a quelle
attualmente gestite da Mediamond. La suddetta misura è necessaria per
garantire la piena efficacia della riduzione dell’ampiezza del “Sistema Radio
Mediamond” ed è complementare al rilascio di Radio Italia e Radio Kiss
Kiss.
144. Si ritiene che la loro durata sia congrua rispetto alla struttura e alla
dinamica competitiva del mercato.
IX. IL PARERE DELL’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE
COMUNICAZIONI
145. Con la Delibera n. 123/16/CONS197, pervenuta in data 11 aprile 2016,
l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ha espresso parere favorevole
allo schema di provvedimento finale relativo alla presente decisione, ai sensi
dell’articolo 1, comma 6, lettera c), numero 11, della legge 31 luglio 1997, n.
249, recante “Istituzione dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni e
norme sui sistemi delle telecomunicazioni e radiotelevisivo”.
146. In particolare, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni ritiene
che l’individuazione del mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo
radiofonico in ambito nazionale sia condivisibile tanto dal punto di vista
merceologico quanto dal punto di vista geografico. Al riguardo, l’AGCom
richiama l’indagine conoscitiva avente ad oggetto il mercato della raccolta
pubblicitaria (Delibera n. 551/12/CONS, allegato A) e il procedimento
avviato in data 16 dicembre 2015 volto all’individuazione del mercato
rilevante nonché all’accertamento di posizioni dominanti o comunque lesive
del pluralismo nel settore della radiofonia, ai sensi dell’articolo 43, comma
2, del Decreto Legislativo 31 luglio 2005, n.177 (Delibera n. 687/15/CONS).
147. In merito alle misure alle quali verrebbe condizionata l’operazione in
197 Cfr. doc. 108.
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oggetto, l’AGCom ritiene che “le stesse siano efficaci, ai fini della tutela
delle dinamiche concorrenziali del mercato della raccolta pubblicitaria su
mezzo radiofonico, e proporzionate, anche alla luce della durata temporale
delle stesse”198 e richiama le previgenti misure regolamentari, ormai cessate,
previste dalla Delibera AGCom n. 136/05/CONS. L’AGCom ha pertanto
espresso parere favorevole allo schema di provvedimento.
X. CONCLUSIONI
148. In conclusione, l’istruttoria in oggetto ha permesso di appurare che la
concentrazione in esame è idonea a creare una posizione dominante del
gruppo Fininvest sul mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo
radiofonico in ambito nazionale suscettibile di eliminare o ridurre in modo
sostanziale e durevole la concorrenza nel suddetto mercato. L’operazione di
concentrazione notificata può tuttavia essere autorizzata condizionatamente
alla prescrizione, ai sensi dell’articolo 6, comma 2, della legge 10 ottobre
1990, n. 287, di idonee misure secondo quanto già osservato in precedenza.
149. In particolare, le misure presentate in data 1° marzo 2016,
successivamente integrate secondo quanto indicato nelle memorie finali e in
sede di audizione finale sono sufficienti a eliminare gli effetti distorsivi
causati dalla realizzazione della concentrazione in esame.
RITENUTO che l’operazione in esame è suscettibile di determinare, ai sensi
dell’articolo 6 della legge n. 287/90, la creazione o il rafforzamento di una
posizione dominante nel mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo
radiofonico in ambito nazionale tale da eliminare o ridurre in modo
sostanziale e durevole la concorrenza nel mercato della raccolta pubblicitaria
su mezzo radiofonico in ambito nazionale;
RITENUTO necessario prescrivere alla società RTI – Reti Televisive
Italiane S.p.A. e al Gruppo Fininvest, ai sensi dell’articolo 6, comma 2, della
legge n. 287/90, misure volte a impedire tali conseguenze, eliminando gli
effetti distorsivi causati dalla realizzazione della concentrazione in esame;
RITENUTO, pertanto, che l’operazione in esame è autorizzata
subordinatamente alla piena ed effettiva esecuzione di tutte le misure
prescritte nel presente provvedimento;
198 Cit. doc. 108.
55
DELIBERA
di autorizzare l’operazione di concentrazione comunicata, a condizione che
RTI – Reti Televisive Italiane S.p.A. e la sua controllante Finanziaria
d’Investimento Fininvest S.p.A. (“Gruppo Fininvest”) diano piena ed
effettiva esecuzione alle seguenti misure prescritte ai sensi dell’articolo 6,
comma 2, della legge n. 287/90:
I.1. Cessazione del rapporto di concessione pubblicitaria con Radio Italia
S.p.A.
a. Mediamond S.p.A. e/o altre società appartenenti al Gruppo Fininvest fino
alla scadenza naturale prevista per il 31 dicembre 2016 del contratto
attualmente in essere con Radio Italia S.p.A., così come modificato e
integrato dalla lettera di subentro di Mediamond S.p.A. a Mondadori
Pubblicità S.p.A. del 3 gennaio 2014 e dall’ addendum del 15 maggio 2014
(cfr. allegato 2.i al doc. 11 del fascicolo istruttorio), non negozieranno il
rinnovo del Contratto di Concessione e non concluderanno un nuovo
contratto di concessione con Radio Italia S.p.A. avente il medesimo oggetto;
b. A decorrere dal 1° gennaio 2017 Mediamond S.p.A. e/o altre società
appartenenti al Gruppo Fininvest non concluderanno con Radio Italia S.p.A.
alcun contratto di concessione pubblicitaria, né in via esclusiva né in via non
esclusiva, per la raccolta e la vendita di pubblicità in Italia per gli anni 2017,
2018, 2019 e 2020.
I.2. Cessazione del rapporto di concessione pubblicitaria con Radio Kiss
Kiss S.r.l.
a. Mediamond S.p.A. e/o altre società appartenenti al Gruppo Fininvest fino
alla scadenza naturale prevista per il 31 dicembre 2017 del contratto
attualmente in essere con Radio Kiss Kiss S.r.l., così come modificato e
integrato dall’ addendum del 1° dicembre 2015 (cfr. allegato 1 al doc. 86 del
fascicolo istruttorio), non negozieranno il rinnovo del Contratto di
Concessione e non concluderanno un nuovo contratto di concessione con
Radio Kiss Kiss avente il medesimo oggetto;
b. A decorrere dal 1° gennaio 2018 Mediamond S.p.A. e/o altre società
appartenenti al Gruppo Fininvest non concluderanno con Radio Kiss Kiss
S.r.l. alcun contratto di concessione pubblicitaria, né in via esclusiva né in
via non esclusiva, per la raccolta e la vendita di pubblicità in Italia per gli
anni 2018, 2019 e 2020.
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II. Separazione societaria delle concessionarie di pubblicità del Gruppo
Fininvest e conclusione separata dei contratti con i centri media
a. La raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico, la raccolta pubblicitaria
su mezzo televisivo in modalità free e la raccolta pubblicitaria su mezzo
televisivo in modalità pay da parte del Gruppo Fininvest saranno effettuate
da società separate;
b. I contratti per la raccolta pubblicitaria sul mezzo radiofonico tra
Mediamond S.p.A. e i centri media saranno separati dai contratti relativi agli
altri mezzi di comunicazione stipulati dalle altre concessionarie appartenenti
al Gruppo Fininvest.
III. Astensione dall’acquisizione di emittenti radiofoniche nazionali e dalla
stipulazione di contratti di concessione pubblicitaria con emittenti
radiofoniche nazionali
a. Fino al 31 dicembre 2020 il Gruppo Fininvest non acquisirà alcuna
società titolare di titolo abilitativo per la radiodiffusione in ambito nazionale;
b. Mediamond S.p.A. e/o altre società appartenenti al Gruppo Fininvest non
stipuleranno alcun contratto per la gestione della raccolta pubblicitaria su
mezzo radiofonico con emittenti radiofoniche nazionali diverse da quelle per
le quali attualmente Mediamond S.p.A. gestisce la raccolta pubblicitaria, né
in via esclusiva né in via non esclusiva, per la raccolta e la vendita di
pubblicità in Italia per gli anni 2016, 2017, 2018, 2019 e 2020.
IV. Durata delle Misure
Le misure di cui ai punti I.1, I.2 e III entreranno in vigore al momento della
notifica del provvedimento di autorizzazione della presente operazione e
saranno valide sino al 31 dicembre 2020. La misura di cui al punto II sarà
efficace il giorno della notifica del provvedimento di autorizzazione della
presente operazione e rimarrà in vigore per una durata indeterminata.
V. Controllo del rispetto delle misure
Nel mese di gennaio 2017 RTI comunicherà all’Autorità l’avvenuta scadenza
del contratto con Radio Italia S.p.A. e presenterà una relazione
sull’adempimento delle altre misure. Nel mese di gennaio 2018 RTI
comunicherà all’Autorità l’avvenuta scadenza del contratto con Radio Kiss
Kiss S.r.l. e presenterà una relazione sull’adempimento delle altre misure.
Successivamente RTI presenterà una relazione sull’adempimento delle
misure con cadenza annuale.
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Il presente provvedimento sarà notificato ai soggetti interessati e pubblicato
nel Bollettino dell’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato.
Avverso il presente provvedimento può essere presentato ricorso al TAR del
Lazio, ai sensi dell’articolo 135, comma 1, lettera b), del Codice del processo
amministrativo (Decreto Legislativo 2 luglio 2010, n. 104), entro il termine
di sessanta giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso, fatti
salvi i maggiori termini di cui all’articolo 41, comma 5, del Codice del
processo amministrativo, ovvero può essere proposto ricorso straordinario al
Presidente della Repubblica, ai sensi dell’articolo 8 del Decreto del
Presidente delle Repubblica 24 novembre 1971, n. 1199, entro il termine di
centoventi giorni dalla data di notificazione del provvedimento stesso.
IL SEGRETARIO GENERALE
IL PRESIDENTE
Roberto Chieppa
Giovanni Pitruzzella
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SOMMARIO
I. LE PARTI ........................................................................................................................ 2
II. I TERZI INTERVENIENTI ........................................................................................... 3
III. DESCRIZIONE DELL’OPERAZIONE ....................................................................... 4
IV. QUALIFICAZIONE DELL’OPERAZIONE ................................................................ 4
V. L’ATTIVITÀ ISTRUTTORIA ....................................................................................... 5
VI. I MERCATI RILEVANTI ............................................................................................ 5
VI.I I mercati interessati dall’operazione di concentrazione in esame ............................ 5
VI.II Il mercato della raccolta pubblicitaria su mezzo radiofonico in ambito
nazionale .......................................................................................................................... 6
VI.III Le caratteristiche del mercato della pubblicità nazionale su mezzo radiofonico .. 9
VII. LA POSIZIONE DELLE PARTI .............................................................................. 22
VII.I Le osservazioni dei terzi ....................................................................................... 22
VII.II Le osservazioni di RTI ........................................................................................ 28
VII.III Le misure proposte da RTI................................................................................. 32
VIII. VALUTAZIONI ....................................................................................................... 34
VIII.I Gli effetti dell’operazione ................................................................................... 35
VIII.II Replica alle osservazioni di RTI ........................................................................ 43
VIII.III Valutazioni sulle misure proposte da RTI ........................................................ 51
IX. IL PARERE DELL’AUTORITÀ PER LE GARANZIE NELLE
COMUNICAZIONI .......................................................................................................... 54
X. CONCLUSIONI ........................................................................................................... 55
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